Un tassello in più di memoria

 

Ogni anno, da quando si è Istituita la giornata della memoria della storia dei fatti orribili delle Foibe  raccontati dai  sopravvissuti, si riesce a sapere qualche tassello in più per formare tutto il mosaico della verità di come si sono svolti quegli avvenimenti terribili in quella terra martoriata di Istria e Dalmazia. Quelle zone erano formate da etnie varie ognuna voleva sopraffare le altre. I fatti sono stati tenuti per troppo tempo nascosti per un calcolo politico di certi partiti del Paese nel dopo guerra .                                                                                                                                                          Nel 1941 il fascismo operò una Italianizzazione  di quei territori  seminando un odio profondo. Si crearono così a contrasto i partigiani Comunisti Slavi e si verificarono zone di confine fatte da selvaggi nazionalismi che portarono a pulizie etniche. Diventò così una lotta di classe degli Slavi contro i nemici del popolo. Incominciarono le violenze atroci. Morirono a migliaia nei: campi di prigionia Jugoslavi, durante la deportazione, lavorando nelle miniere di bauxite o gettati vivi e morti nelle Foibe istriane canaloni profondi e stretti che si trovano nella zona Carsica. Sono stati trovati circa 350mila morti. In quello stato di cose si doveva: soccombere o fuggire da quell’inferno. Cominciò così l’abbandono di quelle terre natie da parte degli Italiani. Esuli che erano stati,prima,  perseguitati dai Comunisti Slavi e venendo in Italia, dopo la seconda guerra mondiale, non erano benvoluti  perché etichettati come fascisti anche se molti di essi erano solo Italiani. Nel 1947 si formarono molti campi di profughi nel Paese. Molti esuli, col tempo,  si riformarono una nuova vita portando con se una ferita profonda. Ricordare per mantenere le Istituzioni del nostro Paese ben salde e perché certi avvenimenti non avvengano mai più.

 

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