L’Unione Europea e la Svizzera hanno concluso negoziazioni su diversi accordi settoriali, con l’intento di approfondire le loro relazioni bilaterali, come annunciato oggi. Questo ampio pacchetto permetterà alla Svizzera un maggiore accesso al mercato unico dell’UE, mentre a Berna sarà richiesto di applicare le normative dell’UE sulla libera circolazione delle persone, attuali e future. “Stiamo ora fornendo risposte congiunte alle realtà globali che tutti dobbiamo affrontare. Viviamo in un’era di cambiamenti estremamente rapidi, con molte trasformazioni in atto”, ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, durante un discorso a Berna, affiancata dalla presidente della Confederazione Svizzera, Viola Amherd.

Gli accordi esistenti che regolano l’accesso della Svizzera al mercato unico europeo sono stati aggiornati e nuovi elementi sono stati introdotti, coprendo ambiti come la sicurezza alimentare, la salute e l’elettricità. Grazie al patto raggiunto, la Svizzera potrà prendere parte a diversi programmi di ricerca dell’UE, tra cui Horizon Europe, e un’altra sezione dell’accordo si riferirà alla partecipazione di Berna all’Agenzia Spaziale Europea. A partire dal 1° gennaio, Bruxelles predisporrà linee guida transitorie che consentiranno ai richiedenti svizzeri di accedere immediatamente ai programmi di ricerca dell’UE, ha annunciato von der Leyen ai giornalisti. Inoltre, il paese alpino dovrà contribuire con 375 milioni di euro annui al bilancio dell’UE.

Le due parti hanno avviato i negoziati per un accordo di partnership storico nel 2014, incontrando alcune difficoltà lungo il cammino, inclusa la sospensione temporanea delle trattative da parte della Svizzera a causa di questioni legate alla libertà di movimento e agli aiuti di Stato. Ora che le negoziazioni si sono concluse, inizia un lungo processo verso la ratifica. La Commissione dovrà verificare legalmente e tradurre il testo in tutte le lingue dell’UE, prima di inoltrarlo al Consiglio e al Parlamento europei. Dal lato svizzero, l’accordo dovrà essere approvato dal parlamento elvetico e sottoposto a referendum, previsto per il 2028.

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