Nelle strade meno affollate di Milano, durante una sera fredda e silenziosa, ci si imbatte in lavoratori solitari, sia italiani che stranieri, impegnati nel trasportare cibo per la città. Tra pizze, panini e sushi, i rider si muovono instancabilmente, molti con destinazioni diverse, condividendo brevi momenti di socialità anche lungo il tragitto.
Alberto, un rider esperto di 60 anni, inizia il suo viaggio dalla periferia del Gratosoglio, verso il centro di Milano. Nonostante il freddo pungente e una giornata già piena di impegni tra consegne, palestra e visite familiari, Alberto non rinuncia al suo appuntamento serale in chiesa, quasi una tradizione personale. Con il suo scooter Piaggio, si dirige verso via Washington, non distante dal cuore pulsante della città. La sua giornata lavorativa è iniziata a mezzogiorno e, prima di recarsi alla funzione religiosa, ha ancora degli ordini da completare.
Come libero professionista che ha conosciuto i ritmi intensi della ristorazione, Alberto ha stabilito il suo modo di lavorare: decide autonomamente quando montare in sella, bilanciando lavoro e vita personale. Il lavoro di rider gli permette di guadagnare circa 1.300 euro al mese lavorando 35 ore settimanali, ma molti colleghi riescono a guadagnare di più, anche “2 o 3 mila euro al mese”, intensificando il numero di ore. Questa flessibilità di orari è una delle caratteristiche principali della professione, ma il sistema di pagamento varia: durante le festività, ad esempio, Deliveroo premia i rider con un bonus del 10% sugli ordini.
La cena della vigilia di Natale non vede una grande domanda di consegne, molti preferiscono ancora cucinare a casa. Questo porta a un rallentamento nel lavoro, un momento di respiro per chi, come Alberto, decide comunque di festeggiare a modo proprio, magari cucinando per amici e parenti dopo una lunga giornata in sella.
Anche Didar, rider del Bangladesh, condivide la strada e lo spirito della vigilia. Da dieci anni in Italia, egli utilizza i momenti di minore lavoro per sentirsi più vicino ai propri cari, ora lontani, grazie alla tecnologia. Piazzale Loreto diventa il punto di ritrovo con i suoi colleghi, dove pianificano di trascorrere una serata in compagnia, cucinando e chiacchierando, nonostante il trambusto quotidiano. Per Didar, la vera celebrazione è nel poter passare del tempo con gli amici, trasformare la serata in una piccola oasi di felicità condivisa.
In questo scambio di storie e esperienze tra Alberto e Didar, si descrive una serata sempre speciale nella sua semplicità. Che si tratti di italiani o stranieri, nel cuore di Milano o nei suoi quartieri periferici, il Natale trova il suo spazio tra le consegne, i motori dei motorini e i sorrisi degli amici lungo la strada. Anche se lavorativa, la festa più attesa dell’anno non passa inosservata per nessuno, neppure per i rider che, tra un ordine e l’altro, riescono a ritagliarsi un momento per celebrare a modo loro.