Nel panorama politico di Madrid, il primo ministro Pedro Sánchez si trova a fronteggiare un momento particolarmente complesso, paragonato a un “inferno prima di Natale” dai principali oppositori, il Partito Popolare (PP) rappresentato dalla portavoce Cuca Gamarra. L’accusa si riferisce al coinvolgimento di familiari e membri del partito socialista in inchieste di corruzione, a cui Sánchez sta cercando di rispondere. Gli alleati di Sánchez sostengono che le accuse siano parte di una campagna guidata dall’opposizione e dai media per minare il suo governo.

Attualmente, ci sono tre indagini in corso che riguardano persone vicine al leader socialista: la moglie Begoña Gómez, il fratello David Sánchez, e presunti episodi di corruzione che coinvolgono membri del partito. Begoña Gómez è sotto indagine dal mese di aprile per presunti abusi del suo ruolo come coniuge del primo ministro e per appropriazione indebita di software universitario. Nonostante il clamore mediatico, non sono ancora state formalizzate accuse.

In un altro filone, il fratello del premier, David Sánchez, è stato coinvolto in uno scandalo legato alla sua assunzione presso l’ufficio delle arti performative a Badajoz. Manos Limpias, un’organizzazione di estrema destra, ha presentato le denunce che hanno dato il via a queste indagini, liquidate dagli alleati di Sánchez come parte di un attacco politico.

Le inchieste su membri del PSOE, tuttavia, potrebbero essere più deleterie. Victor de Aldama, un uomo d’affari, sostiene di essere stato intermediario nel pagamento di tangenti per l’assegnazione di contratti pubblici. José Luis Ábalos, ex ministro e figura di spicco del PSOE, è stato espulso dal partito dopo che il suo consigliere è stato arrestato.

Nonostante la mancanza di prove concrete, l’opposizione usa queste vicende per dipingere l’amministrazione socialista come corrotta, accusando il governo di codardia. Secondo gli esperti, l’impatto politico di queste indagini è già evidente, con l’esecutivo che perde il controllo dell’agenda e fatica a promuovere successi economici, come la forte crescita e la bassa inflazione registrate dalla Spagna.

La sostenibilità del governo dipende dalle alleanze con una vasta gamma di partiti, incluse formazioni catalane e basche. Situazione resa ancora più instabile dalle recenti minacce di mozione di sfiducia da parte del partito separatista catalano Junts. Quest’ultimo, pur non avendo reali intenzioni di mandare a casa il governo, cerca di ottenere ulteriori concessioni da Madrid.

Il vero banco di prova sarà l’approvazione del bilancio 2025. Se le trattative fallissero, la stabilità del governo sarebbe gravemente compromessa, come avverte lo scienziato politico Lluís Orriols. Anche l’appoggio dell’ex partner di coalizione Podemos, ora separato, è condizionato da richieste di politica estera e domestica che potrebbero influenzare negativamente la coalizione. La situazione attuale mostra chiaramente quanto sia fragile la posizione del primo ministro Pedro Sánchez nel tentativo di mantenere la sua maggioranza parlamentare.

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