Nell’attuale scenario politico europeo, il leader slovacco Robert Fico si distingue per le sue mosse audaci e spesso controverse. Dopo essere tornato al potere un anno fa, Fico ha intrapreso una politica di avvicinamento al Cremlino, diventando un interlocutore privilegiato per la Russia nell’Unione Europea. La recente visita pre natalizia di Fico a Vladimir Putin si è rivelata strategica nel tentativo di rompere l’isolamento internazionale della Russia. Sebbene la missione fosse ufficialmente motivata dalla questione energetica, è emerso che la Slovacchia potrebbe ospitare i negoziati di pace per l’Ucraina, grazie alla percezione di neutralità che Putin attribuisce al Paese, nonostante la sua appartenenza a Ue e Nato.

Le azioni di Fico rappresentano una sfida per l’Europa occidentale e l’Alleanza Atlantica, specialmente considerando la sua intenzione di garantire al suo Paese gas russo a prezzi vantaggiosi, vista l’imminente scadenza dell’accordo di transito con l’Ucraina. A fronte del rifiuto del presidente ucraino Zelensky di rinnovarlo, Fico ha minacciato di sospendere l’erogazione di energia elettrica all’Ucraina, che ne ha disperatamente bisogno.

Le relazioni tra Fico e il Cremlino vanno ben oltre l’ambito energetico. È emblematico che, in un’intervista rilasciata a ottobre su una televisione russa, abbia ribadito le sue posizioni critiche contro il sostegno dell’Ue all’Ucraina e le sanzioni contro Mosca, dichiarando anche la sua partecipazione a una commemorazione a Mosca per l’80esimo anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Le ingerenze russe sarebbero state decisive già durante la sua elezione nel 2023, tuttavia, la sua carriera politica era stata profondamente scossa nel 2018 dall’omicidio del giornalista Ján Kuciak, evento che l’aveva costretto alle dimissioni.

Nonostante le difficoltà passate, Fico è tornato alla ribalta politica con un successo che lo ha visto vincere di nuovo le elezioni nel settembre 2023, utilizzando una retorica filorussa e xenofoba. Il suo percorso politico lo ha visto trasformarsi da esponente di sinistra nell’era sovietica a leader populista e controverso, spesso alleato dell’estrema destra contro le politiche occidentali verso l’Ucraina.

La proposta di mediazione sul conflitto ucraino di Fico sembra essere una mossa per consolidare la sua base di consenso interno, in un momento di tensioni nella coalizione di governo. Questa strategia di allargamento dei consensi verso l’ultradestra potrebbe essere un tentativo di prepararsi a eventuali elezioni anticipate. Come interpretato da Michaela Terenzani, commentatrice slovacca, il comportamento di Fico è quello di un politico pragmatico sempre alla ricerca di mantenere il potere.

3 pensiero su “Robert Fico: il premier slovacco sfida l’UE avvicinandosi a Putin”
  1. Veramente non capisco come possa una persona tornare al potere dopo tutto quello che è successo… la gente ha la memoria corta?

    1. È una domanda che molti si pongono. A volte, fattori come la mancanza di alternative valide, efficaci campagne di PR o motivazioni economiche possono influenzare le scelte degli elettori. Anche il tempo può attenuare la percezione degli eventi passati, soprattutto se nel frattempo ci sono stati dei miglioramenti percepiti.

      1. Penso che la percezione degli eventi e la loro rilevanza nel tempo influenzino molto le decisioni delle persone. Spesso, l’impatto di una campagna di PR ben strutturata può ridisegnare l’immagine pubblica di un politico o di un partito, nascondendo o minimizzando errori passati. Inoltre, la mancanza di alternative convincenti lascia agli elettori poche opzioni, spingendoli a scegliere quello che sembra il male minore’. Anche la situazione economica gioca un ruolo cruciale, poiché molti basano le proprie scelte sul benessere personale più che su considerazioni etiche o storiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You missed

sono mai riusciti a fuggire i membri della famiglia Talbot. È l’unica occasione che ha per risolvere il mistero legato alla sparizione di suo padre avvenuta anni prima. Ma appena arriva nel villaggio, Henry scopre che l’intera comunità è avvolta da un’oscura maledizione. Eventi inspiegabili, figure spettrali e omicidi irrisolti si intrecciano in un inquietante intreccio che minaccia di travolgerlo. Riuscirà Henry a svelare i segreti sepolti nel passato della sua famiglia e trovare la chiave delle ombre? Come si uccide un gentiluomo (Neri Pozza) [Tullio Avoledo; data di uscita: 28 gennaio]. Milano, 1977. L’avvocato Mario Santangelo viene ingaggiato dal misterioso Plinio Frassinato per difendere la sua azienda dall’imminente acquisizione da parte di un gruppo finanziario. Iniziando le indagini insieme alla sua astuta socia Irene, Santangelo si rende conto presto che Frassinato non è l’uomo che sembra e che forse la vera posta in gioco non è solo l’azienda. Un omicidio improvviso trascina i due avvocati in un mondo di corruzione e segreti nascosti, in cui è complicato distinguere i gentiluomini dai criminali senza scrupoli. Il giudice dei dannati (Mondadori) [Daniele Soffiati; data di uscita: 28 gennaio]. La criminologa italiana dell’FBI, Elvira Sasso, è conosciuta per le sue abilità straordinarie di memoria eidetica. Il suo ultimo incarico riguarda una serie di omicidi che sembrano incapaci di essere risolti. Un killer spietato sta seminando il terrore in città e Sasso è l’unica a possedere le capacità di fermarlo. Mentre il tempo stringe, ogni frammento di ricordo potrebbe essere la differenza tra catturare il colpevole e diventare la sua prossima vittima. Con l’oscurità sempre più vicina, Elvira deve decidere fino a che punto spingersi per fare giustizia. Titolo proposto: Intrighi a gennaio: i thriller più avvincenti in arrivo nelle librerie.