Con l’approvazione a maggioranza del Senato, il bilancio 2025 si concretizza, portando con sé una serie di novità e qualche inevitabile carenza. Nonostante la concentrazione di quasi 18 miliardi dei 30 totali sulla conferma delle tre aliquote Irpef e sul taglio del cuneo fiscale, la tanto agognata diminuzione fiscale promessa non sarà visibile nel 2025.
L’Ires premiale, destinata a favorire alcune imprese, andrà a beneficio di un numero limitato di aziende – solo 18 mila – mentre le aspettative di uno sgravio per i redditi medi sono state disattese. Il concordato fiscale, che avrebbe dovuto portare benefici ai lavoratori autonomi, ha raccolto un gettito di soli 1,6 miliardi di euro, lontano dal doppio necessario per ridurre l’aliquota intermedia del 35%.
Alcuni vantaggi saranno percepiti da chi ha un reddito da lavoro dipendente inferiore ai 40 mila euro e qualche pensionato, sebbene con incrementi minimi negli importi delle pensioni. Parallelamente, anche i redditi più alti sentiranno un aumento della pressione fiscale, sia attraverso l’aumento delle tasse che con una diminuzione delle detrazioni.
Il taglio del cuneo fiscale sarà reso permanente per il 2025, mantenendo inalterate le tre fasce dell’Irpef. Tuttavia, cambia il meccanismo del beneficio: non sarà più uno sconto sui contributi Inps fino a 35 mila euro di stipendio, ma un “bonus” per chi dichiara fino a 20 mila euro e uno sgravio fiscale per coloro nella fascia tra i 20 mila e i 40 mila euro. Ad esempio, fino a 8.500 euro di reddito si potrà beneficiare di un contributo del 7,1% annuo.
Sul fronte Irpef, l’attesa riduzione del secondo scaglione dal 35% non si realizzerà, lasciando immutate le fasce attuali. I redditi più alti saranno soggetti a nuove restrizioni sulle detrazioni, con limiti in base alla composizione familiare e reddito. Per chi guadagna oltre 100 mila euro, le detrazioni saranno ulteriormente ridotte.
Le agevolazioni fiscali non rimarranno immuni da tagli. Scompariranno detrazioni per i figli oltre i 30 anni e per i familiari non italiani, portando a una notevole riduzione delle tax expenditures. Anche in ambito edilizio, i bonus vedranno una riduzione delle percentuali e delle platee di beneficiari. Dal 2025 l’Ecobonus si ridurrà progressivamente, mentre il Superbonus sarà disponibile solo per lavori approvati entro metà ottobre 2024.
Infine, un nuovo bonus elettrodomestici incentiverà la rottamazione di vecchi elettrodomestici, con sconti fino a 100 euro. Questa manovra del bilancio 2025 cerca di trovare un equilibrio tra promesse non mantenute e nuove misure, mirando a un’ottimizzazione delle risorse nell’arco temporale previsto.
Intricato, ma necessario. Senza ottimizzare le risorse, il paese non può crescere. Certo, le promesse non mantenute sono una delusione, ma si deve guardare al quadro più ampio.
Sono d’accordo, l’ottimizzazione delle risorse è cruciale per il progresso del paese. Sebbene le promesse mancate siano frustranti, è importantissimo mantenere l’attenzione sull’obiettivo finale e lavorare verso un futuro più sostenibile ed efficiente.
Ma davero? Sempre pe noi piccoli risparmiatori lasciare la bua in mano! Non ci si capisce mai niente con queste manovre governative.
Capisco la tua frustrazione. Purtroppo, spesso le decisioni economiche e le manovre finanziarie possono sembrare complesse e poco trasparenti, soprattutto per chi cerca di gestire al meglio i propri risparmi. È importante informarsi e, se possibile, consultare un esperto per capire meglio come queste manovre possano influenzare le nostre finanze personali.
Penso che queste misure causeranno più danni che benefici a lungo termine. I tagli alle agevolazioni fiscali saranno un grosso problema per molte famiglie, soprattutto quelle con figli universitari fuori sede.
Capisco le tue preoccupazioni riguardo ai tagli alle agevolazioni fiscali. È indubbio che questi cambiamenti possano mettere in difficoltà molte famiglie, specialmente quelle con figli che studiano lontano da casa. È importante monitorare gli effetti di queste misure e, se necessario, cercare soluzioni per mitigare eventuali impatti negativi sulle famiglie più vulnerabili.