Steve Bannon, conosciuto per il suo ruolo fondamentale nella campagna di Donald Trump nel 2016, ha espresso la sua determinazione nel far sì che Elon Musk venga allontanato dal cerchio vicino alla Casa Bianca. Bannon, che ha mantenuto la sua fedeltà a Trump anche a costo di sfidare l’autorità giudiziaria, ha definito Musk una “persona davvero malvagia” e ha dichiarato di voler fermare l’influenza di Musk, nonostante in passato abbia tollerato la sua presenza a causa del sostegno finanziario che il miliardario offriva.
Lo scontro tra Bannon e Musk è giunto a un punto critico durante le festività natalizie, con il tema dell’immigrazione al centro del conflitto. Musk, noto per il suo sostegno ai visti H1B per lavoratori specializzati, ha fatto marcia indietro, dichiarando la necessità di riformarli, una posizione che però non soddisfa affatto Bannon. Quest’ultimo accusa i cosiddetti tecno-feudatari di trarre vantaggio da questi permessi di lavoro, creando malcontento tra i lavoratori americani, soprattutto quelli delle comunità nere e ispaniche, che restano fuori dai settori di eccellenza come quello della Silicon Valley.
Un ulteriore motivo di conflitto riguarda il presunto ruolo di Musk nella futura amministrazione americana. Pare che Trump stesso abbia espresso perplessità circa la presenza eccessiva di Musk nello spazio politico. Alcuni sondaggi, infatti, indicano che una significativa parte della base di sostenitori di Trump non favorisce i visti H1B, considerati un mezzo per rimpiazzare i lavoratori americani con manodopera straniera a contratto.
Bannon ha anche criticato apertamente la provenienza sudafricana di Musk, sostenendo che le persone di origine sudafricana, considerate da alcuni come altamente razziste, non dovrebbero influenzare le dinamiche politiche negli Stati Uniti. Nel suo attacco, Bannon accusa il sistema americano di essere profondamente corrotto, controllato dai miliardari del settore tecnologico, e spera che l’Italia possa trarre ispirazione dalla sua battaglia.
Riguardo alla mancata partecipazione di Musk agli incontri tra Giorgia Meloni e Trump, Bannon sostiene che la sua assenza fosse appropriata, dal momento che Musk non fa parte del team di governo e il suo coinvolgimento sarebbe stato inappropriato.
Bannon crede che gli elettori americani, in particolare i lavoratori, rifiuteranno le aspirazioni di Musk di realizzare un tecno-feudalesimo globale e sottolinea che il suo unico obiettivo è l’accumulo di ricchezza e potere. Nonostante il supporto economico che Musk ha offerto a Trump e alla destra europea, Bannon è fortemente contrario alle idee che Musk tenta di imporre e ai possibili vantaggi che cerca di ottenere per le sue aziende.
Il confronto tra Bannon e Musk si riflette anche nelle loro rispettive visioni sulla politica internazionale, in particolare sulla situazione ucraina e sulle relazioni con l’Italia, con Bannon che guarda a Giorgia Meloni come una potenziale mediatrice nei conflitti globali.