Elisabetta Belloni, dirigente di alto livello che ha sempre servito con discrezione e riservatezza, si trova al centro di un turbine di eventi e speculazioni che l’hanno costretta a rompere il silenzio che aveva mantenuto per mesi. Ha annunciato le sue dimissioni dal ruolo di direttrice del DIS, con effetto a partire dal 15 gennaio, precisando che non intende lasciare “sbattendo la porta”. In un momento così delicato per il paese, Belloni reputa essenziale chiarire la propria posizione, soprattutto perché le speculazioni possono danneggiare non solo la sua figura, ma l’intero sistema istituzionale.

Il suo rapporto con la premier Giorgia Meloni è stato sempre caratterizzato da stima reciproca e trasparenza. Meloni aveva deciso di conferirle l’incarico di sherpa per il G7 senza sollevarla dal delicato ruolo di coordinatrice dei servizi segreti. Questa collaborazione si sarebbe protratta fino al termine della presidenza italiana del G7, l’11 dicembre.

In quel frangente, Belloni era stata indicata più volte come possibile candidata a ruoli chiave, come la presidenza della Repubblica o a capo del nuovo governo, dopo la caduta di Draghi. Anche recentemente, era stata accreditata per sostituire Raffaele Fitto alla Commissione europea, salvo poi comparire voci di discordie interne, particolarmente con il ministro degli Esteri Tajani e il sottosegretario Mantovano, che l’avrebbero condotta a riflettere sulla sua posizione, percependo il resto del suo mandato come un periodo di litigi inevitabili.

Le dimissioni, annunciate già agli inizi di dicembre, sono state condivise con la premier e Mantovano, con l’intento di consentire una transizione serena. Tuttavia, il caso di Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre e tenuta prigioniera a Evin, mentre l’ingegnere iraniano Abedini veniva arrestato a Malpensa, complicava il contesto. Nonostante il momento critico, Belloni insiste che la decisione di dimettersi fosse corretta e ribadisce che le sue responsabilità non sono state mai accantonate.

L’uscita dalla scena istituzionale, decisa con la massima trasparenza, è stata purtroppo travisata, portando Belloni a sentirsi obbligata a fare chiarezza. Quanto al suo futuro, le indiscrezioni parlano di un possibile incarico nello staff di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea; però, come lei stessa sottolinea, nulla è stato ancora definito. Solo dopo il 16 gennaio deciderà il suo percorso successivo.

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