Il caso di Immacolata Fiorentino, una donna di 45 anni di Ponticelli e madre di tre figlie, ha scosso profondamente la comunità dopo la sua tragica morte avvenuta il 6 gennaio scorso. La signora Fiorentino era stato operata il 22 novembre presso il Nuovo Policlinico di Napoli, dove aveva optato per un bendaggio gastrico, un intervento di chirurgia bariatrica mirato a ridurre l’obesità patologica limitando l’ingestione di cibo.

Tuttavia, il decorso operatorio non è andato come previsto. Secondo quanto riportato nella denuncia dei familiari, l’intervento è stato interrotto a causa di complicazioni mediche significative, tra cui un’embolia polmonare e un arresto cardiocircolatorio. Di conseguenza, Immacolata Fiorentino è stata trasferita nel reparto di Rianimazione, dove è rimasta in coma per 22 giorni. Una volta risvegliata, è stata spostata in terapia sub-intensiva prima di essere inviata alla clinica «Bianchi» a Portici per iniziare la riabilitazione.

Nonostante un breve miglioramento apparente, le condizioni della donna sono precipitate rapidamente, portando alla sua morte improvvisa, un duro colpo per i suoi cari, che nutrivano speranze di guarigione. In particolare, sono rimaste sconvolte le sue figlie adottive, che ora si trovano a far fronte ad un ulteriore abbandono.

Dopo il decesso, il fratello della donna, con il supporto legale dell’avvocato Hilarry Sedu, ha presentato una denuncia formale presso il commissariato di Ponticelli, sollevando interrogativi riguardo alla gestione del caso. Sono state evidenziate presunte discrepanze nelle informazioni fornite dal personale medico del Policlinico, soprattutto in relazione alle complicazioni intraoperatorie. Il fascicolo include anche menzioni di problematiche neurologiche sviluppatesi durante il decorso clinico.

L’inchiesta aperta dalla magistratura cercherà di fare chiarezza su eventuali negligenze o errori durante il trattamento sanitario della signora Fiorentino. I familiari chiedono con forza giustizia e chiarezza per conoscere con certezza le cause che hanno condotto alla perdita della loro cara. L’avvocato Sedu ha sottolineato come la scomparsa di Immacolata abbia lasciato un vuoto insopportabile per le tre figlie adottive di origine africana, che ora affrontano un doloroso bis nel loro percorso di vita.

Immacolata Fiorentino ha lasciato il ricordo di una madre amorevole. Sui social, dove condivideva i momenti di gioia e dolore con le sue figlie, resta l’immagine di una donna combattiva. La sua ultima fotografia, scattata prima dell’operazione, la ritrae sorridente con il camice operatorio e il segno di vittoria. Un’immagine che oggi simboleggia la lotta di una madre e la ricerca di verità da parte della sua famiglia.

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