La Legge di Bilancio 2025, approvata il 28 dicembre scorso, ha introdotto importanti cambiamenti nel panorama delle agevolazioni fiscali connesse alla riqualificazione immobiliare. A partire dal primo gennaio, le nuove disposizioni fiscali segnalano un significativo cambio di rotta rispetto agli anni passati, tuttavia, per molti contribuenti queste modifiche risulteranno meno vantaggiose.

Al centro delle nuove misure si collocano le detrazioni fiscali relative a ristrutturazione, ecobonus e sismabonus che subiranno una revisione, mentre il superbonus e il bonus verde verranno eliminati del tutto. Le detrazioni per le ristrutturazioni rimarranno il baluardo principale per chi intende avviare lavori di ristrutturazione. Infatti, pur restando invariato il campo di applicazione (come manutenzione straordinaria, interventi di sicurezza e manutenzione ordinaria in condomini), cambiano le percentuali di detrazione. Per le prime case si conferma un’aliquota del 50%, applicabile su una spesa massima di 96mila euro e distribuita su dieci anni. Per le seconde case e gli immobili non residenziali, l’aliquota scenderà al 36% nel 2025 e al 30% successivamente. Questo regime avrà validità per il triennio 2025-2027, risultando quindi meno generoso per chi detiene immobili diversi dalla prima abitazione.

L’ecobonus, rivolto anche agli edifici non residenziali, subirà una riduzione delle aliquote, uniformandosi a quelle delle ristrutturazioni. Il vantaggio fiscale massimo per interventi condominiali, che arrivava fino al 75%, verrà drasticamente ridotto. Inoltre, l’agevolazione per caldaie a gas a condensazione verrà eliminata in conformità con le normative europee. Le alternative più ecologiche per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, pur presenti sul mercato, dovranno dimostrare la loro convenienza, specialmente considerando la riduzione degli incentivi fiscali.

Il sismabonus rimane attivo anche per il prossimo anno, ma in una forma ridotta: viene meno la riduzione del rischio sismico come parametro per l’agevolazione. Le spese detraibili manterranno il tetto massimo di 96mila euro, con aliquote che ricalcheranno quelle dell’ecobonus anche per gli immobili non residenziali.

La Legge di Bilancio marca anche la conclusione di una delle agevolazioni più discusse: il Superbonus. Potranno beneficiarne solo i cantieri avviati prima del 15 ottobre dello scorso anno. Le uniche eccezioni si applicano ai comuni colpiti da eventi sismici di rilievo dal 2009, dove l’aliquota rimarrà al 110%. In tutti gli altri casi, chi ha iniziato i lavori nel 2024 beneficerà di una detrazione del 65% nel 2025, senza possibilità di cessione del credito.

Il bonus arredi resta in vigore per il 2025. Questo bonus permette una detrazione del 50% su un limite di 5mila euro per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, a condizione che l’acquisto segua l’inizio dei lavori di ristrutturazione. Inoltre, vi è un piccolo bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza, previsto fino a 100 euro – prorogati a 200 euro se l’Isee familiare è inferiore a 25mila euro – finanziato con un fondo di 50 milioni di euro destinato ad esaurimento.

Il bonus per le barriere architettoniche continua a coprire una quota significativa delle spese, fino al 75%, per l’eliminazione di barriere fisiche mediante l’installazione di soluzioni o tecnologie avanzate, confermandosi così come l’agevolazione più generosa a disposizione dei contribuenti.

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