La notte di San Silvestro, piazza Duomo a Milano si è trasformata in un palcoscenico di aggressioni sessuali con protagonisti gruppi di uomini apparentemente extracomunitari. Almeno sette donne sono state vittime di questo inferno, tra cui due italiane, una ragazza inglese e una sudamericana. Le indagini, dirette dalla pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, stanno prendendo forma, confermando l’orrore di quei momenti.
Grazie alla cooperazione tra le forze di polizia europee, gli inquirenti hanno raggiunto Liegi. Qui hanno ascoltato Laura Barbier, studentessa belga di 20 anni dell’alta scuola Charlemagne. Laura si è fatta avanti, raccontando del suo accerchiamento e delle pesanti molestie subite da un gruppo di 30-40 uomini. Questi li ha identificati come nordafricani, mediorientali e asiatici. Le telecamere di sorveglianza e i video delle forze dell’ordine sono stati preziosi per ricostruire l’accaduto, riuscendo a identificare Laura e i suoi amici nel caos di quella sera.
Una delle immagini cruciali mostra Laura bloccata nella calca vicino al bar “Camparino”, mentre viene circondata da una decina di giovani. La studentessa ha narrato di essersi difesa con ogni mezzo, calci e schiaffi inclusi, in un’inezia temporale che però per lei è stata un’eternità. In un altro filmato, Laura si avvicina alla polizia in cerca di aiuto, senza esito positivo; un’agente si sarebbe mostrata commossa perché impotente di fronte alla situazione.
Un’ora più tardi, le registrazioni mostrano Laura e il suo gruppo mentre lasciano la Galleria. Grazie a queste immagini e ai numerosi controlli effettuati, gli investigatori ritengono di poter risalire agli autori delle molestie. Tra le vittime anche una giovane inglese, una avvocatessa italiana e altre due donne. Nonostante la presenza di denunce formali, i pm possono procedere d’ufficio nella violenza sessuale di gruppo, se i fatti emergono come sembra essere confermato in questo contesto.
L’indagine potrebbe dover affrontare un complesso intreccio che richiama il “Taharrush gamea”, un’aggressione sessuale collettiva di origine araba. Questa strategia prevede che le prede vengano individuate, circondate e molestate in gruppo. I sospetti delle aggressioni del 2022 vennero identificati ed arrestati grazie ai video, dimostrando che rintracciare i colpevoli, questa volta, non sarà impossibile.