Nella piccola comunità di Barano, sull’isola di Ischia, una serie di eventi ha scosso profondamente la parrocchia locale, portando alla ribalta un conflitto tra amore sacro e amore profano. La storia, che si snoda tra sussurri e discussioni di paese, coinvolge un sacerdote di 57 anni e una donna quarantenne, sua collaboratrice per le pulizie, ora separatasi dal marito. Questo è il secondo caso di crisi sacerdotale a Barano negli ultimi anni, dopo un evento simile che coinvolse padre Gianfranco Del Neso.
Il vescovo di Pozzuoli e Ischia, Carlo Villano, mostra una calma incrollabile mentre affronta la situazione. Uomo di mezza età, con voce calda e ferma, il monsignore dimostra di avere ben chiaro il compito davanti a sé: accompagnare spiritualmente i fedeli toccati da questa vicenda. La vicenda è diventata pubblica poco prima delle festività natalizie, cogliendo di sorpresa la comunità ma evitando i tentativi di celare tutto come avveniva in passato.
Monsignor Villano si prepara a parlare ai parrocchiani durante l’omelia della domenica, consapevole della delicatezza del momento. Il messaggio che intende trasmettere si articola intorno al rispetto e alla comprensione per tutte le persone coinvolte, ricordando le parole di Papa Francesco sulla necessità di sentirsi pellegrini in un momento cruciale per la Chiesa, come quello del Sinodo. Anche se non ha avuto modo di parlare con la donna coinvolta, il vescovo sottolinea che la diocesi segue attentamente la questione.
Il sacerdote in questione, originario dell’isola, ha deciso di autosospendersi dalle sue funzioni pastorali, scegliendo un periodo di riflessione. La comunità locale è divisa nei giudizi: c’è chi lo definisce un “umano” e chi, invece, lo accusa di essere uno “sfasciafamiglie”. Il vescovo Villano, dal canto suo, lo descrive come una “brava persona”, sostenendo la validità delle sue scelte responsabili.
L’eco della vicenda, sebbene locale, mette in luce una più profonda fragilità con cui la Chiesa deve fare i conti. Due casi, nello stesso contesto, sollevano interrogativi sulla capacità della comunità parrocchiale di sostenere i propri pastori nell’impegno del celibato. Villano, con la sua lettera inviata ai fedeli in occasione del Sinodo, sottolinea l’importanza di vivere l’amore concretamente, rafforzando l’idea che la Chiesa debba essere uno spazio di confronto e crescita. La preparazione di quest’ultima omelia è ancora in corso, ma il vescovo si affida al conforto delle Sacre Scritture per guidare le sue parole.