La trasmissione “Dalla Strada al Palco” su Rai 1 ha inaugurato la sua prima puntata con una celebrazione in grande stile, immersa in un’atmosfera di festa. Alla guida dello spettacolo troviamo Nek, il quale ha fatto sentire la sua voce in modo sorprendentemente forte, come se l’ausilio del microfono fosse superfluo. A fargli compagnia sul palco, una versatile Bianca Guaccero, che tra canto, danza e conduzione, dimostra ancora una volta di essere una professionista di enorme talento.

La Guaccero, da poco trionfante a “Ballando con le Stelle”, torna sugli schermi televisivi dopo la recente apparizione su Rai 3 nella serata dedicata a Puccini. Tuttavia, la sua presenza in quell’occasione era stata oscurata da una controversia riguardante un’imitazione di Corrado Augias. Anche se il suo ritorno con “Dalla Strada al Palco” dimostra il suo indubbio valore artistico, il format dello show non riesce a esaltare pienamente le sue qualità. Nonostante il suo enorme talento sia evidente, la conduzione risulta in parte appesantita da toni retorici causati dal format stesso, che rievoca altri talent show in chiave Rai, accentuando storie drammatiche dei concorrenti.

Biagio Izzo, figura costante del programma già dalle passate edizioni su Rai 2, tenta con poco successo di arricchire lo spettacolo. Dal suo ruolo di salvatore dei concorrenti affiancato da Al Bano, si lancia in prove inutilmente comiche, come cimentarsi in sfide improbabili con un funambolo, che inevitabilmente mette in mostra la sua superiorità. Tali momenti, seppur pensati per alleggerire l’atmosfera, finiscono per disperdere il tempo prezioso della trasmissione.

Incalza la conduzione anche Nek, ormai più sicuro di sé rispetto ai suoi primi approcci televisivi. Tuttavia, nonostante il suo entusiasmo coinvolgente, viene criticato per il volume eccessivo della sua voce, aspetto che merita maggiore attenzione per migliorare l’esperienza del pubblico a casa. Le sue esibizioni musicali, tra cui duetti con la Guaccero, brillano in mezzo a questi eccessi sonori, mostrando che il cantante ha le carte in regola per proseguire con successo anche nel ruolo di conduttore, magari lavorando sul controllo vocale.

Infine, Al Bano, elemento fisso del panorama televisivo, non smette di presenziare in ogni programma rilevante. La sua partecipazione, pur consolidata dalla sua capacità di intervenire in favore dei partecipanti incompresi, spesso si traduce in ulteriori performance personali e racconti autocelebrativi. Nonostante questa saturazione, che talvolta può risultare eccessiva per il pubblico, il cantante continua a ritagliarsi uno spazio, testimoniando il suo indubbio attaccamento alle scene televisive.

In definitiva, “Dalla Strada al Palco” si presenta come un’occasione dal potenziale significativo che, con piccole migliorie e un orientamento più chiaro rispetto alle capacità dei suoi protagonisti, potrebbe trasformarsi in un evento televisivo di rilievo, valorizzando appieno il talento degli artisti di strada e dei suoi stessi conduttori.

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