Dal celebre romanzo di Daniele Mencarelli, che ottenne il premio Strega giovani nel 2020, nasce la seconda stagione della serie Netflix “Tutto chiede salvezza”, che continua a indagare i temi legati alla salute mentale. Se la prima stagione si svolgeva prevalentemente all’interno di un istituto psichiatrico, permettendo allo spettatore di assistere alla formazione di legami e affetti tra i protagonisti, la seconda serie amplia i suoi orizzonti, esplorando le dinamiche che si sviluppano al di fuori di quell’ambiente chiuso.
La storia si concentra su Daniele, l’ex paziente ora divenuto infermiere e padre di una bambina. Daniele si trova coinvolto in una battaglia legale per l’affido parziale della figlia, contrastato dalla madre della piccola, un personaggio burino abilmente interpretato da Carolina Crescentini. La serie si sviluppa su cinque episodi, ciascuno di una settimana, ponendo al centro del racconto Daniele, un giovane che cerca affetto e stabilità nonostante le sue fragilità e le difficoltà lavorative e personali che affronta.
Federico Cesari, che interpreta il ruolo di Daniele, offre una performance convincente, riuscendo a evitare gli eccessi retorici anche nelle scene più emotive con la bambina. La narrazione analizza le conseguenze della terapia, spostando l’attenzione dai reparti ospedalieri al mondo esterno, dove si confrontano diverse situazioni tra le quali spiccano le ambizioni artistiche della giovane Nina e i passaggi emotivi della relazione con un amico omosessuale, Gianluca.
La nuova stagione si arricchisce di personaggi variegati, tra cui emerge Matilde, interpretata da Drusilla Foer, che contribuisce col suo tocco drammatico ad arricchire il racconto di sfumature comiche e malinconiche. Il talento di Drusilla Foer appare nel ruolo di una figura eccentrica che rinuncia a trucco e orpelli per mettere a nudo la solitudine che accompagna lo scorrere del tempo.
Il magnifico intreccio tra dramma e commedia risalta nelle vicende personali e professionali dei protagonisti, evidenziando molteplici aspetti della salute mentale e dei rapporti umani. Non manca un commento sottile sulle solitudini nascoste dei medici, con personaggi come Filippo Nigro che aggiungono profondità alla trama.
In un cast giovane e coeso, la seconda stagione di “Tutto chiede salvezza” dimostra che il viaggio verso l’autenticità umana e la ricerca di connessioni significative è universale, pur tra le difficoltà e le incomprensioni che il mondo sa offrire.