Le Forze di Difesa Israeliane hanno annunciato il rilascio imminente di tre ostaggi a Gaza, dopo aver attuato un cessate il fuoco nella mattinata. Stando alle informazioni fornite dalla Croce Rossa, i tre ostaggi israeliani sono stati consegnati all’organizzazione e sono diretti verso le forze dell’IDF e dell’ISA. Questo aggiornamento è stato comunicato attraverso un post pubblicato su X dalle stesse Forze di Difesa Israeliane. Hamas, nella mattinata di domenica, aveva comunicato i nomi degli ostaggi che sarebbero stati liberati in seguito a un ritardo nell’avvio ufficiale della sospensione delle ostilità. Nel frattempo, Israele aveva continuato le operazioni militari, sostenendo che il gruppo militante non avesse rispettato gli impegni previsti.

Le tre ostaggi, Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, sono state liberate in base all’accordo di cessate il fuoco. Da notare che Emily Damari possiede la doppia cittadinanza britannica-israeliana. In un post su X, il governo israeliano aveva già anticipato i nomi dei 33 ostaggi che, secondo l’accordo, dovrebbero essere liberati.

Il cessate il fuoco, mediato da Qatar, Egitto e Stati Uniti, è stato formalmente avviato alle 11:15 ora locale, come confermato dal ministero degli esteri del Qatar in un comunicato su X. Tuttavia, la situazione a Gaza rimane tesa: l’agenzia di difesa civile di Gaza, gestita da Hamas, ha riportato che 10 persone sono state uccise e altre 25 ferite a causa di attacchi aerei israeliani avvenuti domenica mattina. L’accordo dovrebbe mettere in pausa una guerra che dura ormai da 15 mesi, iniziata il 7 ottobre 2023, quando i militanti di Hamas hanno ucciso circa 1.200 israeliani e preso circa 250 ostaggi.

Il Consiglio dell’Unione Europea, in una dichiarazione ufficiale, ha sottolineato l’importanza di una piena attuazione dell’accordo per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e porre definitivamente fine alle ostilità. Inoltre, ha evidenziato la necessità che gli aiuti umanitari raggiungano i civili a Gaza.

Nel frattempo, in Israele, il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, noto per le sue posizioni di estrema destra e anti-palestinesi, ha rassegnato le dimissioni dal governo, criticando il cessate il fuoco come “un accordo avventato” nel suo post su X. Anche altri membri del suo partito, Otzma Yehudit, hanno seguito il suo esempio abbandonando il governo.

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