Il discorso inaugurale del presidente è stato oggetto di molte speculazioni e analisi, con particolare attenzione alle reazioni degli ex collaboratori. Anthony Scaramucci, che in passato ha servito come consigliere e portavoce del presidente Trump, esprime chiaramente la sua delusione e preoccupazione. Scaramucci nota come le dichiarazioni di Trump ormai non sorprendano più nessuno, dato l’ampio utilizzo di una retorica simile durante tutta la sua campagna presidenziale e nei momenti privati con i suoi collaboratori.
Secondo Scaramucci, il discorso sembra riproporre idee imperialiste e colonialiste, con allusioni a espansioni territoriali come quella di Panama; tali prospettive risultano anacronistiche e potenzialmente dannose, rischiando di generare un karma negativo per gli Stati Uniti. Inoltre, le politiche sull’immigrazione delineate da Trump, che includono espulsioni di massa, potrebbero avere gravi conseguenze economiche, danneggiando il gettito fiscale e il fondo della Social Security.
Nonostante gli elettori abbiano votato per Trump anche a causa della promessa di deportare immigrati illegali, Scaramucci mette in dubbio che molte persone capiscano davvero le implicazioni di tali azioni. Egli critica soprattutto il silenzio del partito repubblicano, considerato una forma di codardia che impedisce la resistenza contro decisioni potenzialmente nocive per il Paese.
Infine, Scaramucci riflette sulla posizione dei magnati tecnologici e sul loro supporto al presidente, interpretandolo come un atto di pragmatismo dettato dalla paura delle eventuali azioni antitrust. Nonostante ci siano tecnocrati e oligarchi tra i sostenitori di Trump, Scaramucci prevede che alla fine il sostegno tenderà a declinare a favore dei sostenitori più radicali, i cosiddetti Maga.
Alla luce di queste osservazioni, si stende un quadro complesso di una presidenza che potrebbe risultare radicale ma, come sottolineato da Scaramucci, tutt’altro che priva di sfide e contrasti interni. L’efficacia di tale radicalismo verrà svelata solo con il passare del tempo, poiché al momento la resistenza appare attenuata.