L’Unione Europea manifesta una ferma determinazione nel non richiedere condizioni di favore di fronte alla politica “America First” del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Invece, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha delineato recentemente una prospettiva ottimistica per l’UE. Durante il vertice del World Economic Forum di Davos, ha illustrato l’immagine di una potenza economica che supera gli Stati Uniti in vari ambiti cruciali, mantenendo le sue porte aperte a nuove collaborazioni commerciali con paesi come il Messico e la Cina. Questo atteggiamento si pone in netta contrapposizione con l’approccio conflittuale scelto da Trump verso queste nazioni.
Nel suo intervento, che ha rappresentato il primo grande discorso politico dalla rielezione di Trump, von der Leyen ha evitato critiche dirette ma ha segnato evidenti differenze con la politica statunitense. Ha messo in luce l’impegno continuativo dell’UE negli accordi climatici di Parigi, dai quali gli Stati Uniti si sono progressivamente distaccati. L’Europa, ha affermato, possiede ancora il “settore commerciale più vasto al mondo”, unito a una maggiore aspettativa di vita, standard sociali e ambientali di livello superiore e minori disuguaglianze rispetto agli altri grandi attori globali.
Contrariamente alle politiche spesso impulsive e unilaterali del presidente americano, il mercato comunitario europeo emerge come un’alternativa stabile e attraente per i partner internazionali. Con l’Unione Europea, ha sottolineato von der Leyen, “quello che si vede è ciò che si ottiene”, evidenziando il carattere trasparente e affidabile delle operazioni europee. Questo contrasto non solo mette in risalto le differenze tra le strategie delle due potenze, ma sottolinea anche l’intenzione dell’UE di rimanere un attore economico assertivo e aperto sulla scena mondiale.