Dalla Cattedrale di Washington, la vescova episcopale Mariann Edgar Budde ha rivolto un accorato appello al presidente statunitense Donald Trump, dopo i suoi primi ordini esecutivi volti a contrastare l’immigrazione illegale e a rinnegare l’esistenza di generi al di fuori del maschile e femminile. La Budde, di fronte ai familiari del presidente, ha invocato misericordia per coloro che nel paese vivono ora nella paura, tra cui ragazzi transgender e immigrati. Trump, al suo rientro alla Casa Bianca, ha liquidato il sermone con sarcasmo, definendolo poco entusiasmante.
Nel corso della giornata, Trump ha annunciato un’opera titanica: un investimento congiunto da 100 miliardi, che potrebbe quintuplicarsi, in una partnership volta allo sviluppo di infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale, denominata Stargate, con OpenAi, SoftBank e Oracle come promotori. Questo segna un ritorno a tutta forza dell’era Trump, ripartita dopo la parentesi dell’amministrazione Biden.
La scelta di firmare immediatamente una serie di ordini esecutivi, tra cui la fuoriuscita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dagli Accordi di Parigi sul clima, oltre al recupero della pena capitale a livello federale, evidenzia una strategia di “shock and awe” (colpisci e terrorizza), rivolta ad affermare un messaggio deciso sia nei confronti dei detrattori sia per rassicurare la sua base elettorale. Le azioni mirano a dimostrare che i progressi sono già in atto dal primo giorno del suo ritorno al potere.
Queste mosse hanno immediatamente scatenato reazioni legali. Procuratori generali di diciotto Stati a guida democratica hanno impugnato l’ordine esecutivo che intende abolire lo ius soli. Tale misura inciderebbe sulla concessione della cittadinanza ai figli di immigrati senza regolare permesso di soggiorno, nonché su quelli di alcune madri presenti legalmente ma temporaneamente nel Paese. Il procuratore generale del New Jersey, Matthew J. Platkin, ha fortemente criticato la misura, sostenendo che non è possibile riscrivere la Costituzione con un semplice gesto, neanche per un presidente.
Sono emersi ricorsi anche contro la nomina di Elon Musk a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge), segnalando possibili violazioni delle norme sulla trasparenza. La rete televisiva Fox News anticipa che il Doge sarà integrato nel governo federale, permettendogli di superare l’impasse legale. Nel contempo, organizzazioni legate alla comunità Lgbtq+ sono pronte a intraprendere azioni giuridiche qualora vengano implementati gli ordini contro le persone transgender.
Nell’ambito delle nomine, l’amministrazione Trump si è rapidamente attivata per sostituire i capi delle procure federali a New York e Washington, cercando di evitare una lunga transizione e imponendo nuovi leader, anziché affidare temporaneamente la guida ai vice. Nel frattempo, la comandante della Guardia Costiera statunitense, Linda L. Fagan, prima donna a guidare un ramo delle Forze armate, è stata rimossa dal suo incarico; il nuovo Dipartimento di Homeland Security ha criticato la sua leadership, giudicata insufficiente nel fronteggiare le minacce alla sicurezza come il contrabbando di fentanyl.
Con il suggerimento di raddoppiare le tasse sulle imprese straniere, Trump vuole colpire il trattamento che definisce “discriminatorio” nei confronti delle multinazionali americane oltreoceano, mentre il mondo politico si prepara a nuove sfide sia interne sia globali.