Il drammatico rapimento della neonata Sofia, avvenuto presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza, ha scosso profondamente la comunità. Valeria Chiappetta, madre di Sofia, si è rivolta ai social network per raccontare i momenti di angoscia vissuti durante quello che sarebbe potuto essere il giorno più tragico della sua vita. Una coppia ha fatto irruzione nel reparto di ginecologia, sottraendo la piccola Sofia, nata appena il giorno prima. Fortunatamente, poche ore dopo, la neonata è stata ritrovata in contrada Rocchi, sana e salva.

Nel suo post su Facebook, Valeria ha espresso tutto il suo ringraziamento verso le forze dell’ordine per il loro prontissimo intervento e ha sottolineato come l’intera comunità, e non solo la città di Cosenza, si sia mobilitata per aiutare nelle ricerche. La mamma, ancora scossa dall’accaduto, ha ammesso che sarà difficile superare un episodio così devastante, ma l’importante è che Sofia sia al sicuro. Ha voluto ringraziare personalmente ogni singola persona che ha offerto supporto e aiuto, nonostante non sia riuscita a rispondere ai migliaia di messaggi ricevuti.

La vicenda si è conclusa con un lieto fine, ma resta il trauma per i genitori di Sofia, che nelle parole di Valeria si sono sentiti “morti e risorti”. Intanto, emergono dettagli inquietanti sull’autrice del rapimento, Rosa Vespa, che ha inscenato una gravidanza per mesi e preparato la casa per accogliere la bambina come fosse sua. I video delle telecamere di sorveglianza hanno documentato le fasi del rapimento, fornendo prove cruciali per il ritrovamento di Sofia.

Questa storia, che ha tenuto con il fiato sospeso una città intera, si è trasformata in poche ore in un esempio di come la solidarietà e l’efficienza delle autorità possano fare la differenza in situazioni di emergenza. Anche se il caso si è risolto rapidamente e con esito positivo, rimane un forte monito su quanto possa essere fragile la serenità familiare.

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