Durante il World Economic Forum tenutosi a Davos, il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha espresso preoccupazioni riguardanti il ruolo dei social media nel minare la democrazia. In un appassionato discorso, Sánchez ha criticato i miliardari del settore tecnologico, accusandoli di utilizzare le piattaforme digitali per fini personalistici e di voler manipolare la società. La tecnologia, concepita inizialmente come strumento di liberazione, è divenuta, secondo Sánchez, un mezzo di oppressione.
I social media, un tempo visti come mezzi per promuovere unità e chiarezza, sono stati invece accusati di alimentare divisioni e promuovere un’agenda reazionaria. Il premier spagnolo ha sottolineato come la mancanza di controllo sulla veridicità delle informazioni e i limiti imposti alla lunghezza dei contenuti consentano alla disinformazione di proliferare online.
La critica di Sánchez è diretta principalmente verso i magnati della tecnologia, i quali vengono accusati di progettare piattaforme con l’intento di dividere e manipolare l’opinione pubblica per sostituire “i voti con i like”. Il primo ministro ha evidenziato il paradosso di piattaforme che, inizialmente, hanno supportato cause sociali essenziali come #MeToo e Fridays for Future, ma che ora concentrano potere ricchezza nelle mani di pochi, a scapito delle democrazie.
Sánchez ha poi lanciato l’allarme sul ruolo delle élite, affermando che esse rappresentano una minaccia per la democrazia, arrogandosi il potere di agire sopra ogni legge. Durante il prossimo incontro con i leader dell’Unione Europea a Bruxelles, il primo ministro proporrà di riformare i social media attraverso regolamenti stringenti e di perseguire legalmente i miliardari del tech i cui siti minano la democrazia. Tra le misure proposte, Sánchez ha suggerito l’obbligo di identificazione digitale per gli utenti al fine di contrastare bot e profili falsi.
Sebbene non siano stati fatti nomi di specifici proprietari di piattaforme, Sánchez ha richiamato un articolo del 2009 di Peter Thiel, in cui l’influente imprenditore esprime dubbi sulla compatibilità tra libertà e democrazia. Recentemente, il primo ministro ha anche accusato il proprietario di X, Elon Musk, di appoggiare l’estrema destra e incitare all’odio, sottolineando la necessità di un’azione collettiva europea contro quella che definisce una “casta tecnologica”.
La presa di posizione di Sánchez riflette un crescente dibattito sulla responsabilità delle piattaforme digitali nel preservare la democrazia e la coesione sociale, ponendo l’accento sulla necessità di una regolamentazione più rigorosa nel settore tecnologico.