Mercoledì, il Procuratore Generale della California, Rob Bonta, ha criticato duramente un memorandum dell’amministrazione Trump, che minacciava di perseguire gli ufficiali statali e locali contrari o non collaborativi con gli agenti federali dell’immigrazione. Bonta ha considerato questa mossa una “tattica intimidatoria” e ha accusato il Presidente Trump di cercare di fare pressione sulle forze dell’ordine statali e locali perché appoggino la sua agenda di deportazione di massa.

Bonta, esponente del Partito Democratico, sembra destinato a divenire una delle figure più critiche nei confronti della presidenza Trump. Si è infatti dichiarato pronto a intraprendere azioni legali qualora le “minacce vaghe” si tramutassero in azioni illegali da parte dell’amministrazione federale. Già coinvolto in una causa legale contro l’abolizione della cittadinanza per nascita proposta da Trump, Bonta è impegnato anche nell’applicazione della legge SB 54 del 2018, che limita la cooperazione delle forze dell’ordine locali con le autorità federali in materia d’immigrazione.

Da parte sua, Harrison Fields, vice portavoce principale della Casa Bianca, ha commentato su POLITICO che i “radicali di sinistra” hanno l’opzione di opporsi alla prevalente volontà popolare o di collaborare con il Presidente. Fields ha definito le azioni legali proposte come un’estensione della resistenza di sinistra e ha affermato che l’amministrazione è pronta a difendersi in tribunale.

Il memorandum del Dipartimento di Giustizia, scritto dal Procuratore Generale Aggiunto Emil Bove, senza menzionare direttamente la legge santuario della California, ricorda che la legge federale proibisce agli enti statali e locali di resistere o ostacolare i comandi in tema di immigrazione.

In risposta alle dichiarazioni di Bove, Bonta ha evidenziato che la SB 54 ha già superato una sfida legale lanciata dalla stessa amministrazione Trump nel 2019. Ha chiarito che la suddetta legge non ostacola le forze dell’ordine statali e locali nell’investigazione di crimini, né impedisce alle agenzie federali di svolgere autonomamente i controlli sull’immigrazione. Tuttavia, sottolinea che non c’è l’obbligo per le autorità locali di adempiere a compiti che spettano agli agenti federali.

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