La Procura di Milano ha recentemente avanzato una richiesta di arresti domiciliari nei confronti di due noti architetti italiani, Stefano Boeri e Cino Zucchi, insieme a una terza persona non specificata. L’accusa, che riguarda la presunta turbativa d’asta legata all’importante progetto della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic), è stata recapitata ai rispettivi legali. Il procedimento prevede un interrogatorio da parte del giudice per le indagini preliminari, fissato per il 4 febbraio.

Il progetto Beic, la cui realizzazione è prevista entro il 2026 nell’area di Porta Vittoria, ha visto la partecipazione di numerosi studi di architettura internazionali. Tuttavia, la competizione si è conclusa in maniera controversa l’11 luglio 2022, con la vittoria del gruppo guidato da Angelo Raffaele Lunati di Onsitestudio. La vittoria ha suscitato il malcontento degli altri partecipanti, i quali hanno espresso dubbi sulla correttezza della procedura e possibili conflitti di interesse.

Le indagini hanno evidenziato presunte collusioni tra Lunati, Giancarlo Floridi e i commissari incaricati, Boeri e Zucchi. In particolare, Pier Paolo Tamburelli, legato professionalmente al progetto vincitore, avrebbe avuto contatti con i commissari violando l’anonimato previsto dal bando di gara. Documentazione come messaggi su Telegram e WhatsApp, successivamente cancellati ma recuperati grazie alle perquisizioni della Guardia di Finanza, sembrerebbe confermare questi contatti.

La vicenda ha sollevato interrogativi anche per le collaborazioni esistenti tra i protagonisti. Alcuni di essi, compresi Boeri e Zucchi, sono legati al Politecnico di Milano e a progetti precedenti, come “Seven Beautiful Orchards”, che già vantavano una firma collettiva per il recupero degli ex scali ferroviari della città. Di fronte a queste gravi accuse, Stefano Boeri ha risposto esprimendo il suo stupore e sottolineando la sua disponibilità a chiarire ogni aspetto della vicenda durante l’incontro previsto con il giudice.

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