Negli anni tra le due Guerre Mondiali, un tragico e sconvolgente episodio scosse l’Europa: una catena di misfatti efferati, caratterizzati da un inedito ribaltamento dei ruoli consueti, in cui furono le donne a rivendicare giustizia con il sangue. L’episodio trova una narrativa avvincente nel romanzo intitolato “La levatrice di Nagyrév”, scritto dalla giornalista veneziana Sabrina Zuccato, pubblicato da Marsilio e disponibile in libreria a partire dal 14 gennaio.
La narrazione ruota attorno a Zsigmond Danielovitz, incaricato d’indagare sulla morte sospetta di una contadina anziana in un piccolo villaggio ungherese di nome Nagyrév. Ben presto, Danielovitz si accorge che dietro alla morte della donna vi è qualcosa di incredibilmente oscuro: una lunga serie di scomparse e morti misteriose stanno tormentando la comunità, lasciando un segno tragico in quella piccola realtà rurale.
In un contesto caratterizzato da superstizione, violenza domestica, e privazioni, le donne del villaggio si trovano a dover fare i conti con lesioni fisiche e psicologiche causate da un sistema patriarcale oppressivo. Le regole sociali imposte e la crudeltà insita nell’animo umano non fanno che esacerbare la condizione femminile, trasformando la vita di mogli e figlie in un quadro di disperazione e risentimento.
Una figura centrale del romanzo è la levatrice Zsuzsanna, considerata dai suoi concittadini come una “strega”. Questa donna, simbolo di emancipazione, diventa un punto di riferimento per molte altre donne in cerca di una via d’uscita dalle loro tormentate esistenze domestiche, rivoluzionando le loro vite con coraggio e astuzia.
Chi ha dato vita a questa complessa storia è Sabrina Zuccato, giornalista pubblicista con esperienza come videomaker e reporter. La sua carriera annovera un passato significativo nel mondo del cinema, dove ha maturato una profonda conoscenza del settore culturale e della critica cinematografica. La copertina del libro invita il lettore ad immergersi in una vicenda che, nonostante il suo sfondo storico, offre uno spaccato di una società in cui le donne cercano riscatto attraverso azioni altrettanto radicali.