La candidatura di Pete Hegseth per ricoprire la carica di Segretario della Difesa nell’amministrazione Trump ha subito un brusco arresto quando il senatore Thom Tillis ha dichiarato di opporsi alla sua conferma finale. Malgrado avesse inizialmente appoggiato il voto preliminare, la sua presa di posizione ha scosso la leadership repubblicana al Senato e l’entourage del presidente Donald Trump, che si erano mobilitati per supportare Hegseth. Questa inaspettata opposizione ha spinto Tillis a richiedere il ritiro del voto di conferma, mettendo seriamente a rischio la nomina.

La situazione ha dato vita a una frenetica campagna di persuasione durata 24 ore, durante la quale i leader repubblicani e l’entourage di Trump hanno cercato di convincere personalmente Tillis a cambiare idea. Questo sforzo rappresentava l’ultima tappa di una lunga e controversa battaglia per confermare Hegseth, in un contesto segnato da accuse di abusi sessuali, incompetenza nella leadership e uso improprio di alcol. Parallelamente, i sostenitori di Hegseth hanno proseguito il loro attacco contro i democratici, accusandoli di orchestrare una campagna denigratoria, e hanno cercato di zittire le accusatrici e screditare le loro testimonianze.

Nel mentre, all’amministrazione non è rimasta altra scelta se non prendere misure straordinarie per affrontare le preoccupazioni di Tillis, mettendolo in diretto contatto sia con il presidente sia con Hegseth. All’esterno, il movimento MAGA ha fatto pressione su Tillis, etichettandolo come un “RINO” e minacciando una campagna primaria contro di lui. La leadership del Senato, rappresentata da John Thune, ha deciso di non accogliere la richiesta di Tillis di annullare il voto, forzandolo di fatto ad esprimersi contro.

Questa vicenda sottolinea come sotto la presidenza di Trump le normali dinamiche della politica siano state ridefinite, estendendo la sua influenza politica per proteggere le figure di sua scelta. Passati scandali, come quello che ha coinvolto l’ex Segretario alla Salute Tom Price e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Flynn, avrebbero avuto gravi conseguenze, ma oggi la musica sembra essere cambiata, permettendo a Trump di mantenere il suo controllo.

Le indagini e le preoccupazioni sollevate da Tillis, in parte basate su un’inchiesta privata, non hanno avuto il successo sperato. Alcuni dettagli emersi includevano la gestione finanziaria inadeguata di un’organizzazione non-profit per i veterani e un comportamento discutibile di Hegseth. Nonostante tutto, queste preoccupazioni non sono riuscite ad impedire un tentativo sempre più aggressivo da parte del team Trump di spingere sulla conferma.

È stata anche orchestrata un’offensiva mediatica per salvaguardare l’immagine di Hegseth. Figure influenti, come JD Vance e Donald Trump Jr., hanno coinvolto Arthur Schwartz, un noto combattente mediatico online, per sostenere Hegseth. Hanno presentato Hegseth su varie piattaforme per contrastare le accuse e hanno portato sua madre a scusarsi pubblicamente per una mail compromettente. Trump ha apprezzato queste mosse, commentando positivamente la strategia mediatico-difensiva adottata.

La decisione finale ha messo in rilievo lo scontro con la stampa, definita da alcuni alleati come un avversario da trattare in un contesto polarizzato. Giornalisti che hanno indagato sulle accuse contro Hegseth sono stati bersagliati, ricevendo minacce che hanno richiesto un incremento delle misure di sicurezza. Infine, il team legale di Hegseth ha posto tentativi di contenimento sulle accuse di aggressione sessuale, minacciando azioni legali contro chi avesse ripreso tali accuse.

Questo intreccio di alleanze, pressioni e tattiche mediali ha infine sortito l’effetto desiderato, permettendo a Hegseth di ottenere la conferma desiderata nonostante le molteplici turbolenze incontrate lungo il cammino.

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