Il rapper Emis Killa ha annunciato la sua rinuncia alla partecipazione al Festival di Sanremo, che avrebbe dovuto iniziare il prossimo 11 febbraio, dopo 15 anni di carriera e una gioia evidente nel considerare il suo primo coinvolgimento nella manifestazione. La decisione giunge in seguito a notizie che lo vedono indagato per associazione a delinquere, una notizia inizialmente divulgata dal Corriere. Sebbene Emis Killa abbia sottolineato che finora gli sia stato solo notificato un Daspo – provvedimento amministrativo e non penale – il rapper ritiene sia essenziale che la giustizia faccia il suo corso senza pressioni mediatiche superflue.

L’indagine “Doppia curva”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia, getta ombre sul coinvolgimento di Emis Killa in presunti affari illeciti legati agli ambienti ultrà milanisti. Durante un’ispezione, presso il suo domicilio a Vimercate, sono stati rinvenuti oggetti come coltelli e tirapugni, contribuenti a un quadro complesso e controverso. Nonostante queste circostanze, né i vertici Rai né l’organizzazione del Festival di Sanremo, rappresentata da Carlo Conti, avrebbero esercitato pressioni per escludere il rapper dall’evento. Carlo Conti, in quanto garante, ha infatti mantenuto una posizione di neutralità, lontana da pregiudizi non supportati da giudizi definitivi.

Con l’assenza del rapper Emis Killa, il Festival di Sanremo vedrà competere 29 artisti. Il regolamento attuale offre al direttore artistico, in collaborazione con viale Mazzini, la possibilità di decidere in merito all’eventuale sostituzione degli artisti coinvolti. Tuttavia, alla luce della decisione presa e confermata da viale Mazzini, la manifestazione si svolgerà con il numero originario di partecipanti, escludendo qualsiasi integrazione. Questa situazione segna un’ulteriore sfida e un banco di prova per l’edizione del 2025 del celebre festival, concentrando il focus sugli artisti rimasti e le loro performance sul prestigioso palco del Teatro Ariston.

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