L’eroe Ulisse, conosciuto anche come Odisseo, emerge come un sopravvissuto tormentato dalla lunga guerra di Troia, da tempeste e naufragi. Lontano dagli dei e privo della sua umanità consumata da anni di violenza, si confronta con il peso di due decenni di assenza dalla sua terra natale, vissuta come un incubo dilaniante. Animato da un desiderio di vendetta verso gli arroganti pretendenti al trono che deturpano la sua casa e minacciano Penelope, abile nel tessere e disfare la sua tela per guadagnare tempo, Ulisse è oppresso da ricordi del passato e responsabilità del presente.

Giunto finalmente a Itaca, il re ritorna come un guerriero avvelenato dall’odio, incapace di sentimenti autentici. Porta con sé il carico insostenibile di massacri e miserie visti in guerra, e il senso di colpa cresce osservando la morale corrotta e gli ideali distrutti all’interno del suo stesso regno. Oggi, mentre bacia la terra della sua patria, Ulisse non è altro che un uomo sconfitto dalle passate imprese, un vincitore trasformatosi nel riflesso della sua stessa perdita.

Nel rivisitare l’epico racconto di Omero, il regista italo-britannico Uberto Pasolini presenta una visione speciale, chiedendosi quanto la guerra possa trasformare l’animo umano. In quest’adattamento, la storia si interroga su quanto tempo e circostanze possano cambiare la natura di un essere umano. Pasolini pone l’accento sul difficile reincontro tra Ulisse e Penelope, un amore leggendario messo alla prova dal tempo.

Attraverso una sceneggiatura che include John Collee ed Edward Bond, Pasolini narra di un re che affronta una tragedia che va oltre la personale sfortuna. Durante le sue peregrinazioni, Ulisse viene accolto dallo spirito dei ricordi di guerra e della sua astuzia con il cavallo di legno, mentre nella sua dimora le tensioni crescono. La sua figura, interpretata da Ralph Fiennes, si evolve da un re tormentato e doppioso a un vendicatore mosso dalla necessità di rinascita del suo regno.

La storia prende vita attraverso le interpretazioni di un cast notevole, con Juliette Binoche nei panni di una Penelope tenace e resiliente e Charlie Plummer come Telemaco. Attorno a loro, le figure di Antinoo e altri pretendenti incrementano il dramma dell’attesa fintanto che il ritorno di Ulisse non diventa una realtà in casa. Il film offre un quadro che getta luce sui cambiamenti delle relazioni umane, riflettendo il tumulto emotivo post-bellico dell’eroe antico nei nostri tempi moderni.

Con ITACA. IL RITORNO, Uberto Pasolini presenta una figura di Ulisse profondamente umanizzata, un uomo la cui vittoria massima si traduce nella sua battaglia più personale e intima. La narrazione si incardina su una riflessione senza tempo: come ci cambiano le esperienze estreme? Come si ricompongono amore e identità? È una storia di ritorno e redenzione, ma anche di inevitabile trasformazione.

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