La dieta mediterranea, celebre a livello globale, è spesso fonte di interpretazioni errate. Immaginando di essere seduti davanti a un piatto di spaghetti al nero di seppia, accompagnati da un vino rosso di Lamezia e polpette di ‘nduja calabresi inondate da olio d’oliva, si potrebbe percepire un quadro tipico di questa dieta. Tuttavia, valutandone l’essenza, il presidente dell’Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea, Antonio Montuoro, sottolinea che non si tratta solo di cibo.
La dieta mediterranea abbraccia infatti l’ambiente circostante, la bellezza paesaggistica, i centri storici e il patrimonio culturale. Questa filosofia di vita, racconta Montuoro, è intrinsecamente legata alla cucina tradizionale, ma la sua sontuosa narrazione, pur piacevole, talvolta non rispecchia la realtà.
Originalmente definita dal fisiologo Ancel Keys, e riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale, la dieta ha finito per essere rigonfiata da esagerazioni e affermazioni in parte non veritiere. Nello scenario del Green Deal e delle politiche agricole dell’UE, tale confusione alimenta un braccio di ferro politico e commerciale. Ricette tradizionali e ingredienti sono strumentalizzati per contrastare le politiche europee e promuovere esportazioni anche dannose per la salute verso l’Asia e l’America.
In questo contesto, la politica italiana, storicamente sensibile al tema alimentare, ha acuito le proprie posizioni sotto la guida del primo ministro Giorgia Meloni. La destra italiana vede nei tentativi europei di ridurre il consumo di carne, nel mettere avvertenze sull’alcol e nel proporre un’etichettatura nutrizionale comune un attacco alle tradizioni alimentari italiane. Il fervore nazione-alimentare sostenuto dal partito Fratelli d’Italia si è tradotto in un allontanamento dalle pratiche originarie della dieta, con un impatto negativo sulla salute. L’Italia, infatti, registra uno dei tassi più elevati di obesità infantile e un consistente consumo sia di alcol che di sale, come evidenziato da un rapporto della FAO.
Malgrado il divario tra il concetto attuale e quello originario della dieta mediterranea, questa continua ad essere un argomento dibattuto, simbolo di un’identità culturale che si scontra con le sfide moderne della salute pubblica.