Mosca ha recentemente affiancato Washington nel sollecitare l’Ucraina a organizzare elezioni, una mossa che ha destato apprensione a Kyiv, impegnata nella difesa contro l’invasione su larga scala della Russia. Questo inaspettato allineamento ha alimentato i timori in Ucraina, dove si sospetta che il presidente russo Vladimir Putin stia cercando di creare un divario tra Kyiv e Washington riguardo al modo di concludere il conflitto. Durante il weekend, l’inviato speciale del presidente americano per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, ha affermato che nelle democrazie mature, le elezioni avvengono anche durante periodi di guerra, definendo tale pratica positiva per il mantenimento di una robusta democrazia.

Mosca, con il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, ha ribadito il suo allineamento dichiarando che il mandato del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy è scaduto e che una legittimazione della leadership ucraina sarebbe essenziale per qualsiasi processo di pace. L’Ucraina, tuttavia, esprime preoccupazioni riguardo alla tenuta di elezioni in un simile frangente, temendo che ciò possa compromettere l’unità nazionale e aprire il varco a influenze destabilizzanti russe. Le osservazioni di Kellogg, seguite dal rapido sostegno del Cremlino, hanno suscitato allarmi a Kyiv. Un ex ministro ucraino, richiesto l’anonimato, ha espresso a POLITICO la sua inquietudine per questo allineamento, vedendolo come un segnale che Trump e Putin siano d’accordo nel desiderare l’uscita di scena di Zelenskyy.

Non è chiaro se i negoziati di pace russi siano condizionati dall’Ucraina che indice elezioni, ma Mosca ha manifestato che senza una legittimità politica non può essere raggiunto un accordo finale. Kellogg non ha fornito dettagli sulla sequenza temporale delle elezioni e del cessate il fuoco; tuttavia, lui e altri rappresentanti della Casa Bianca hanno diffuso l’idea di spingere Kyiv ad accettare elezioni sotto forma di tregua preliminare con Mosca. Kellogg ha sostenuto l’importanza di garantire un accordo di pace equo per l’Ucraina, sfruttando il potere americano per esercitare pressione su Mosca, oltre a mantenere il flusso di aiuti militari e fornire garanzie di sicurezza a Kyiv per prevenire ulteriori aggressioni russe.

Tuttavia, secondo la Costituzione ucraina, non è possibile tenere elezioni durante un periodo di conflitto. Dopo l’inizio dell’invasione russa su vasta scala nel febbraio 2022, Zelenskyy ha dichiarato lo stato di legge marziale, provocando la sospensione delle elezioni presidenziali e parlamentari previste. Ciò ha ulteriormente alimentato il timore che Putin voglia sfruttare le divergenze tra Kyiv e Washington. Gli esperti elettorali hanno anche dubitato della fattibilità e dell’adeguatezza di svolgere consultazioni elettorali durante un conflitto che minaccia la sicurezza e con una parte considerevole della popolazione sfollata o rifugiata all’estero.

Peter Erben e Gio Kobakhidze, esperti della International Foundation for Electoral Systems, sostengono che le elezioni in Ucraina dovrebbero avvenire solo quando siano garantiti condizioni di sicurezza e standard democratici, cosa non possibile durante il conflitto in corso. Nonostante ciò, Kellogg ha affermato la necessità di svolgere presto le elezioni in Ucraina, possibilmente entro la fine dell’anno qualora fosse stipulata una tregua con la Russia. Tuttavia, Zelenskyy ha avvertito gli Stati Uniti e la Russia contro il rischio di escludere Kyiv dalle negoziazioni di pace, sottolineando che il dialogo sull’Ucraina non può prescindere dalla presenza del suo governo. Allo stesso tempo, il presidente Donald Trump ha dichiarato che i suoi consulenti hanno già avviato contatti con le autorità russe per porre fine al conflitto, suggerendo così la possibilità di un accordo significativo.

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