Nel panorama del giornalismo radiotelevisivo del dopoguerra, Sergio Zavoli ha rappresentato una figura di primo piano, il cui impatto continua a farsi sentire grazie alla recente pubblicazione di cinque episodi intitolati “I taccuini di Zavoli”, disponibili su RaiPlay Sound. Questi podcast, frutto di un progetto che combina l’arte della narrazione con la tecnologia avanzata dell’Intelligenza Artificiale, sono stati curati da Alessandra Zavoli, vedova di Sergio, in collaborazione con Rai Radio 2 sotto la direzione di Simona Sala.
La realizzazione di questi episodi ha preso forma partendo dai taccuini in cui Sergio e Alessandra, durante gli anni, appuntavano riflessioni, dialoghi privati e commenti su eventi di cronaca, politica e cultura. Alessandra ricorda il loro quotidiano “rito personale” davanti al camino, dove, seduti sul grande divano, scambiavano pensieri arricchiti dall’esperienza unica di Zavoli. Fu proprio quest’ultimo a suggerire l’idea di immortalare tali conversazioni in appunti scritti, che Alessandra ha poi definito “piccoli scrigni di note, emozioni e pensieri avvolti nella carta velina della Storia”.
Grazie al contributo dell’Intelligenza Artificiale, la voce di Sergio Zavoli rivive, leggendo riflessioni tratte da quei taccuini mai pubblicati. È una voce che, secondo Aldo Grasso, rimane “inconfondibile, elegante e empatica”. Gli effetti sonori delle Teche Rai si mescolano con le registrazioni originali di Sergio Zavoli, svelando aneddoti inediti, come la notte insonne antecedente all’incontro con Madre Teresa dell’Eucarestia, figura centrale del reportage del 1957.
Ogni podcast, della durata di circa venti minuti, esplora temi che hanno segnato la carriera di Zavoli: la vita monastica, il ciclismo e il celebre “Processo alla tappa”, l’amicizia con illustri personalità come Fellini e Tonino Guerra, il mondo animale e il dialogo col pontefice Paolo VI, la magia della musica e della radio vissuta durante l’infanzia di Sergio. La narrazione prodotta da Alessandra Zavoli, con la regia di Max Messina e il supporto tecnico di Leonardo Carioti, offre un’esperienza immersiva che riporta alla luce la voce e il pensiero di un giornalista che ha scritto pagine memorabili della televisione italiana.
Il progetto non solo rinnova l’eredità di Zavoli ma rappresenta un esperimento senza precedenti nel campo del giornalismo mediatico, dimostrando come la tecnologia possa omaggiare il passato celebrando al tempo stesso l’innovazione.