A Monfalcone, una cittadina situata in provincia di Gorizia, con una popolazione di 30.540 abitanti di cui il 30% sono stranieri, è stata adottata una procedura particolare per affrontare la questione del niqab all’interno delle scuole. Presso l’istituto superiore Sandro Pertini, al momento dell’ingresso, in una stanza riservata, la responsabile dell’istituto verifica l’identità delle studentesse islamiche bengalesi che indossano il niqab, sollevando il velo per assicurarsi che sia effettivamente l’alunna iscritta a entrare in classe. Questa pratica, pensata come una soluzione non invasiva, ha l’obiettivo di mantenere la continuità scolastica per queste ragazze, evitando così l’abbandono degli studi.
Carmela Piraino, dirigente scolastica, ha spiegato che tale misura rappresenta un metodo per scongiurare il rischio che le studentesse si ritirino dalla scuola. Il contesto politico di Monfalcone e dell’intera regione Friuli Venezia Giulia ha però colto l’occasione per sollecitare una legge che disciplini in modo più chiaro l’uso del velo. In una recente conferenza, durante la quale erano presenti i leader regionali della Lega e l’ex sindaca Anna Maria Cisint, oggi europarlamentare, il senatore e segretario Lega Fvg Marco Dreosto ha dichiarato che verranno presentati una mozione e un progetto di legge regionale mirati a proibire l’uso del niqab in luoghi pubblici, a partire dalle scuole.
Questa iniziativa non è motivata unicamente da questioni di sicurezza, come sottolineato dalla Lega Fvg, ma anche dal desiderio di tutelare le donne, molte delle quali sarebbero costrette a indossare il niqab. A supporto di questa posizione, la Lega ha avanzato una proposta di legge a livello europeo, richiedendo il divieto di abiti che coprano il volto, come burqa e niqab, non solo per ragioni di ordine pubblico, ma anche in ossequio al principio costituzionale di rispetto per la dignità femminile. Le sanzioni proposte sono severe: pene detentive fino a due anni, esclusione dalla possibilità di richiesta di cittadinanza e multe fino a 30mila euro.
Il Partito Democratico del Friuli Venezia Giulia manifesta un sostegno trasversale a tali posizioni. Diego Moretti, capogruppo regionale del PD e già candidato sindaco a Monfalcone, ha comunicato con l’ufficio scolastico regionale per ribadire che l’integrazione e la convivenza pacifica devono basarsi sul rispetto delle normative comuni e delle convinzioni individuali. In un messaggio alla direttrice dell’ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, il PD ha chiesto di uniformare le regole scolastiche per vietare il niqab in classe, interpretando tale misura non come un divieto, ma come un passo verso l’integrazione completa.
Queste mosse, compresa la lettera inviata anche all’Assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen, mirano a garantire che le scuole della regione possano operare per un’integrazione autentica e rispettosa, considerando come un ostacolo all’inclusione il volto coperto dalle studentesse all’interno delle istituzioni educative.