Nel recente dibattito al Senato si è discusso ampiamente del caso Almasri, un argomento che ha suscitato accese polemiche e discussioni tra i membri del Senato stesso. Elisabetta Casellati, ministra per le Riforme istituzionali, ha utilizzato i social media per esprimere il suo punto di vista, sottolineando che il Governo ha gestito la situazione in maniera responsabile e tenendo conto degli interessi nazionali. Durante la seduta, i ministri Nordio e Piantedosi hanno presentato le loro informative, ma le dichiarazioni hanno provocato forte dissenso tra i senatori.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha svolto un ruolo difficile nel tentare di mantenere l’ordine in un’aula particolarmente rumorosa, invitando ripetutamente al rispetto delle regole e chiudendo la seduta nonostante il caos persistente. Diversi senatori, tra cui Boccia e Renzi, hanno criticato duramente la gestione del caso. Renzi ha contestato aspramente Fratelli d’Italia, accusandoli di giustizialismo. In risposta, La Russa ha tentato di difendere l’operato del Governo, sebbene il tumulto in aula non si sia placato facilmente.
Il senatore Balboni ha cercato di chiarire la questione dell’immigrazione, affermando che non c’erano legami diretti con il caso Almasri, ma che questa era stata comunque ampiamente trattata in riferimento a un esponente del PD. Julia Unterberger, presiedendo il gruppo delle Autonomie, ha espresso dubbi sulle ricostruzioni dei ministri Nordio e Piantedosi, accusandoli di non essere coerenti nelle loro spiegazioni.
Alessandra Maiorino del M5S ha definito l’informativa come una “farsa”, criticando aspramente la gestione del caso da parte del ministro Nordio e sollevando preoccupazioni sull’apparente mancanza di sicurezza derivante dalle decisioni governative. Allo stesso modo, Maurizio Gasparri di Forza Italia ha mosso pesanti critiche contro la Procura di Roma, sollevando dubbi sull’affidabilità del Procuratore.
Renzi ha mostrato disprezzo nei confronti del comportamento dei ministri Nordio e Piantedosi, denunciando un approccio confusionale e mettendo in discussione la leadership di Meloni. Ha utilizzato metafore letterarie per descrivere il governo, sottolineando l’inaffidabilità percepita delle loro azioni. Peppe De Cristofaro, della Sinistra Italiana, ha accusato la premier Meloni di fuggire dalle responsabilità, definendo l’espulsione di Almasri una decisione deliberata dettata dagli accordi con Tripoli.
L’intera seduta, dunque, si è trasformata in un aspro confronto politico, lasciando in sospeso molte domande circa la gestione del caso Almasri e mettendo in luce le divisioni profonde tra le forze politiche sul tema della giustizia e della collaborazione internazionale.