La storia di Luciana Gaiotto, un’anziana di 84 anni, mostra quanto possa essere rischioso l’uso improprio delle tecnologie avanzate. In uno scenario che sembra uscito da un film, una telefonata ha innescato un meccanismo di paura e inganno: una voce al telefono, identica a quella di sua figlia, ha cercato disperatamente aiuto e annunciato un grave incidente. In realtà, la voce non apparteneva affatto alla figlia, ma era il prodotto di un software di intelligenza artificiale utilizzato da truffatori abilissimi.

Questi individui hanno applicato una tecnologia in grado di imitare perfettamente il timbro vocale con soli pochi secondi di registrazione. Registrazioni che possono essere ottenute facilmente, forse attraverso false chiamate di servizi o messaggi vocali sui social media. Tuttavia, strumenti di questo tipo, se lasciati nelle mani sbagliate, possono facilmente trasformarsi in potenti armi di frode.

Spacciandosi per un avvocato, il truffatore è riuscito a farsi consegnare da Luciana denaro e preziosi dal valore complessivo di 30mila euro. Una volta scoperto l’inganno, grazie alla presenza concreta della figlia, la realtà si è rivelata nella sua dura evidenza per l’anziana.

Le forze dell’ordine, dopo una minuziosa indagine e grazie alla sua denuncia, sono riuscite a identificare l’autore del raggiro: un uomo di 55 anni proveniente dalla Campania. Il suo modus operandi è stato smascherato grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza, all’analisi dei suoi movimenti telefonici e alle testimonianze raccolte. Durante un controllo nel suo appartamento a Mira, è stato ritrovato un vero tesoro di gioielli e denaro contante, frutto di altri raggiri messi a segno nella stessa giornata, tra cui quello a una signora di Zero Branco, di 93 anni.

Questo episodio getta una luce inquietante sull’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per fini criminali. L’esperienza di Luciana Gaiotto, segnato da sconforto e una sensazione di tradimento, deve diventare un monito per tutti: nonostante l’umiliazione che si possa provare, è fondamentale denunciare queste truffe alle autorità. Solo grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine è stato possibile recuperare tutti i beni sottratti e restituirli ai legittimi proprietari, dimostrando che la giustizia può prevalere anche di fronte alle tecnologie abusive.

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