Nel panorama del risiko bancario italiano, si è verificata una nuova operazione che vede protagonista Bper Banca, la quale ha lanciato un’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) nei confronti della Banca Popolare di Sondrio. Entrambi gli istituti hanno come azionista Unipol, che detiene il 19,7% di Bper e il 19,9% della Popolare di Sondrio. Dopo che Intesa Sanpaolo ha deciso di non partecipare a ulteriori operazioni di sistema, le due ex banche popolari sono rimaste sotto i riflettori del settore.

Dopo mesi di speculazioni finanziarie, il 6 febbraio, a mercati chiusi, è avvenuta la svolta tanto attesa. L’Ops lanciata da Bper prevede un’offerta di scambio di azioni in cui verranno assegnate 1,45 azioni di nuova emissione dell’istituto modenese per ogni azione della banca valtellinese. Il valore delle azioni della Popolare di Sondrio è stato fissato a 9,527 euro, determinando un controvalore complessivo dell’offerta di circa 4,32 miliardi di euro, nel caso in cui vi sia un’adesione integrale degli azionisti.

L’operazione prevede un premio del 6,6% per gli azionisti della Popolare di Sondrio, rispetto alla chiusura di Borsa. Entro venti giorni sarà presentato a Consob il prospetto dell’offerta, mentre il 18 aprile si terrà l’assemblea di Bper per votare sull’aumento di capitale necessario per supportare l’operazione. L’intero processo è soggetto alle autorizzazioni previste e l’aspettativa è di completare la fusione nella seconda metà dell’anno.

Chiomenti, Mediobanca, Barclays, Equita e Goldman Sachs sono stati designati come advisor per Bper in questa operazione. Secondo Gianni Franco Papa, amministratore delegato di Bper, l’intento è quello di creare un gruppo bancario leader nel panorama italiano, integrando due banche complementari con modelli di business simili e valori condivisi. L’obiettivo è anche quello di mantenere il marchio Popolare Sondrio nelle aree storiche, celebrando la sua profonda identità territoriale.

Il nuovo gruppo risultante dall’integrazione beneficerà di notevoli aumenti di produttività e di una significativa creazione di valore per gli azionisti, con un ritorno atteso sui fondi propri del 15% e una robusta solidità patrimoniale. Si stimano sinergie di ricavo fino a 100 milioni di euro annui e riduzioni dei costi fino a 190 milioni di euro ante imposte. La gestione dell’istituto continua a privilegiare una strategia di redditività elevata, con un payout ratio medio del 75%.

Il 7 febbraio, Bper ha comunicato i risultati dell’anno fiscale 2024, evidenziando un utile netto in crescita del 4,1%, pari a 1,4 miliardi di euro, e core ricavi in aumento del 4,1% a 5,43 miliardi di euro. Significativo è stato anche l’aumento del margine di interesse e delle commissioni nette, rispettivamente del 3,9% e del 4,5%. Un dividendo di 60 centesimi per azione verrà proposto ai soci, il doppio rispetto all’anno precedente.

L’AD Papa ha commentato con soddisfazione la capacità del gruppo di continuare a generare valore, ponendo le basi solide per l’esecuzione del piano industriale “B:Dynamic | Full Value 2027”, mirato a sbloccare il pieno potenziale del gruppo e a mantenere la fiducia degli stakeholder.

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