Nel contesto delle relazioni internazionali, la recente decisione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre severe sanzioni economiche contro la Corte Penale Internazionale (CPI) ha generato critiche da parte di importanti figure politiche europee. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, e António Costa, Presidente del Consiglio europeo, hanno espresso la loro disapprovazione nei confronti di tale decisione, segnalando un primo segnale di sfida all’amministrazione statunitense da parte dei leader dell’Unione Europea.
Secondo von der Leyen, la Corte Penale Internazionale riveste un ruolo fondamentale nell’assicurare la responsabilità per crimini internazionali, offrendo alle vittime in tutto il mondo la possibilità di far sentire la propria voce. In un messaggio pubblicato su X, ha affermato che è essenziale consentire alla CPI di operare liberamente nella sua lotta contro l’impunità globale, sottolineando che l’Europa continuerà a sostenere la giustizia e il rispetto del diritto internazionale.
La decisione dell’amministrazione Trump arriva in seguito al mandato di arresto emesso dalla Corte lo scorso novembre nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza. Netanyahu, notoriamente vicino all’amministrazione statunitense, è stato il primo leader mondiale a far visita a Trump dopo il suo insediamento, e ha trascorso il giovedì intrattenendo colloqui con membri del Congresso americano.
Da parte sua, António Costa ha messo in guardia contro l’azione di Trump, affermando che potrebbe mettere a rischio l’integrità dell’intero sistema di giustizia penale internazionale. Costa ha incontrato il Presidente della CPI, Giudice Tomoko Akane, il giorno prima della firma dell’ordine esecutivo da parte di Trump, il quale prevede il congelamento dei beni e il divieto di viaggio per i membri della CPI e le loro famiglie se coinvolti in indagini riguardanti cittadini americani e loro alleati.
In aggiunta, un alto funzionario dell’UE ha rivelato a POLITICO che durante l’incontro con Costa, la Giudice Akane ha espresso preoccupazione per le sanzioni imminenti da parte degli Stati Uniti, così come per le potenziali strade attraverso le quali l’Unione Europea potrebbe intensificare il suo supporto alla Corte. Il funzionario ha sottolineato che, sebbene le dichiarazioni di Trump siano tenute in considerazione, l’attenzione strategica dell’UE rimane concentrata nel rispondere a iniziative concrete come l’ordine esecutivo emesso contro la CPI.