Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sta cercando di guadagnare il favore di Donald Trump, in parte mediante questioni legate alle “terre rare”. Tuttavia, avvisa che nonostante le apparenze Vladimir Putin non è orientato verso la pace, come dimostra l’arruolamento di ulteriori 100.000 soldati. La prospettiva di pace tra Russia e Ucraina potrebbe avvicinarsi e il 2025 potrebbe rappresentare la fine delle ostilità iniziate a causa dell’invasione russa del 2022, ma nulla è scontato. La situazione nelle regioni del Donbass e di Kursk rimane altamente conflittuale. Recentemente, le forze russe hanno dichiarato di aver occupato la città mineraria di Toretsk nel Donetsk, mentre l’Ucraina continua a intensificare le operazioni a Kursk, documentando nuovamente la presenza di truppe nordcoreane.

Zelensky in un’intervista ribadisce la sua disponibilità a dialogare direttamente con Putin, sebbene preferirebbe prima coordinarsi con l’ex presidente americano Trump per fronteggiare il comune nemico. Trump stesso, con apparente disinteresse, ha dichiarato la possibilità di incontrare Zelensky già nella settimana successiva, lasciando intendere una predisposizione al dialogo anche con la Russia.

Nel frattempo, Mosca sembra inviare segnali ambigui di apertura, ammettendo la possibilità di negoziazione, nonostante la retorica passata che vedeva Zelensky come un interlocutore non valido a causa della conclusione del suo mandato presidenziale. La questione delle “terre rare” emerge come punto di contatto tra Trump e Zelensky, con quest’ultimo che esprime la sua disponibilità a cooperare con l’industria mineraria americana, accogliendo le richieste di Trump.

Anche Putin cerca apparentemente di mantenere buoni rapporti con il leader americano per infrangere il fronte di supporto dell’Occidente verso l’Ucraina, costruito principalmente grazie alla precedente amministrazione Biden. Tuttavia, Zelensky non nasconde le difficoltà nel percorso verso un accordo con la Russia. Attraverso fonti di intelligence, l’Ucraina riporta che Putin sta pianificando di prolungare il conflitto, insieme a un ampliamento della cooperazione militare con la Corea del Nord.

Lo stesso Zelensky sottolinea l’importanza del supporto degli alleati NATO, riconoscendo il contributo di Francia e Olanda per l’invio di aerei Mirage e F16. Egli sollecita gli stati europei ad aumentare il budget per la difesa per contrastare le ambizioni di Putin, affermando che una sconfitta dell’Ucraina rappresenterebbe una minaccia per l’Europa nel suo insieme.

Durante la sua visita a Kiev, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone è stato informato dettagliatamente sulla situazione al fronte e le necessità delle difese ucraine. Zelensky ha ripetuto che, senza l’assistenza americana e degli altri alleati, l’Ucraina non potrebbe resistere efficacemente all’aggressione russa.

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