La Commissione europea ha annunciato lunedì la sua intenzione di rispondere con decisione alle recenti minacce di Donald Trump relative all’imposizione di dazi del 25% su acciaio e alluminio. Definizi inappropriati e dannosi, questi dazi comportano ripercussioni significative, tassando i cittadini statunitensi, incrementando i costi per le imprese e stimolando l’inflazione. Inoltre, tali misure aumentano l’incertezza economica e compromettono la fluidità e l’integrazione dei mercati globali, ha sottolineato la Commissione.

Domenica, durante il volo verso il Super Bowl, Trump ha affermato di voler ufficializzare i dazi lunedì, con ulteriori misure “reciproche” da annunciare martedì. Una ferma reazione da parte di Bruxelles appare inevitabile. La questione dell’acciaio e dell’alluminio è da tempo un nodo irrisolto tra Washington e Bruxelles, a partire dal 2018, quando Trump introdusse dazi poi sospesi. Sotto l’amministrazione Biden erano stati sospesi anche i dazi di ritorsione europei su prodotti come il whisky bourbon e le motociclette, ma tale tregua dovrebbe terminare a fine marzo.

L’UE ha già iniziato a valutare le possibili azioni da intraprendere, come avviare una contestazione presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio o adottare misure di salvaguardia. La Francia ha esortato Bruxelles a prendere l’iniziativa, con il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot che ha puntualizzato alla Commissione europea che “è giunto il momento” di agire e di difendere senza esitazioni gli interessi europei.

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha osservato che l’UE è pronta a intervenire rapidamente se Trump manterrà le sue promesse tariffarie. Robert Habeck, ministro dell’Economia tedesco, ha espresso preoccupazione per l’economia orientata all’esportazione del paese e per gli annunci di dazi, dopo una conversazione telefonica con il capo del commercio dell’UE Maroš Šefčovič.

La maggioranza delle importazioni statunitensi di acciaio e alluminio proviene da Messico e Canada, mettendo così questi due paesi sotto i riflettori in caso di attuazione del dazio del 25%. Nel 2023, i principali fornitori di acciaio per gli Stati Uniti sono stati Canada, Messico e Brasile, mentre per l’alluminio si segnalano, oltre al Canada, gli Emirati Arabi Uniti e la Cina.

I dazi reciproci minacciati potrebbero colpire settori cruciali dell’UE, come l’industria automobilistica e i settori agricoli e farmaceutici. Martedì, a un summit sull’intelligenza artificiale a Parigi, si prevede l’incontro tra il vicepresidente di Trump J.D. Vance e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, segnando così il primo incontro formale tra le due amministrazioni dalla nomina di Trump a presidente. Hans von der Burchard ha fornito contributi alla relazione.

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