In un liceo di Genova, una studentessa di 18 anni ha vissuto una situazione drammatica che ha avuto un impatto significativo non solo su di lei, ma anche sull’intero istituto scolastico. Durante una lezione, la giovane ha avvertito un malore e, una volta ripresa, ha confidato, prima alle compagne e poi alle insegnanti, di essere stata vittima di una violenza sessuale la sera precedente.

Gli eventi sono iniziati quando i medici del 118 e gli agenti della polizia sono giunti rapidamente sul luogo, allarmati dalla situazione in corso. La ragazza è stata quindi condotta in questura per essere ascoltata dalla Squadra mobile, rivelando che l’aggressione sarebbe stata compiuta da un suo amico, invitato da lei stessa a casa.

Gli altri studenti presenti nell’istituto sono rimasti scioccati nell’assistere a quanto stava succedendo. Nei confronti della giovane, le autorità hanno attivato il “protocollo rosa”, una procedura specifica per la gestione dei casi di violenza sessuale, che ha previsto il trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale Galliera per esami medici approfonditi. Inoltre, è stato garantito un supporto psicologico sia a lei che alla sua famiglia.

Non è la prima volta che una vicenda simile colpisce il contesto scolastico genovese. Recentemente, infatti, la procura dei minorenni ha concluso un’indagine riguardante un sospetto caso di violenza sessuale avvenuto nel 2023 in un altro istituto superiore della città. In quell’occasione, la vittima era una ragazza di 15 anni, aggredita, secondo le indagini, da un compagno di scuola di 16 anni durante la ricreazione, in un bagno dell’edificio scolastico. I genitori della giovane hanno espresso la loro intenzione di intraprendere un’azione legale contro la scuola per negligenza nella vigilanza.

Questi episodi sollevano inevitabilmente preoccupazioni sulle misure di sicurezza e di protezione degli studenti all’interno delle istituzioni scolastiche, aprendo un dibattito sul necessario rafforzamento dei protocolli per prevenire e gestire situazioni così gravi.

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