L’appello della Spagna all’Unione Europea per una maggiore condivisione del debito tra i governi membri rappresenta una sfida significativa alle tradizionali resistenze dei paesi più frugali. L’idea, proposta da Madrid, mira a perpetuare un meccanismo simile a quello utilizzato per finanziare la ripresa post-Covid, che scadrà l’anno prossimo. Attraverso la creazione di un debito congiunto, si intende incrementare il bilancio centrale dell’UE per sostenere investimenti strategici e finanziare beni pubblici europei.

Tuttavia, l’argomento è fonte di divisione: se da un lato trova consensi in paesi come Spagna, Francia e Italia, dall’altro è osteggiato da nazioni come la Germania e altri stati del nord Europa, riluttanti a farsi carico dei costi di prestito più elevati associati ai debiti di altri governi.

Con la prossima programmazione settennale del bilancio UE all’orizzonte, la Spagna ha tracciato le sue priorità, proponendo anche misure più controverse come il rinvio del pagamento del debito di 300 miliardi di euro dell’UE. La proposta è progettata per migliorare la liquidità e offrire alla Commissione maggiore capacità di finanziare progetti comuni, in particolare per la transizione verso un’economia più sostenibile.

Tuttavia, l’iniziativa è percepita dai paesi noti per una politica fiscale prudente come un passo verso un’unione fiscale, in cui la Commissione europea assumerebbe stabilmente il debito a nome di tutti i membri. Al riguardo, il commissario per il bilancio dell’UE ha espresso la sua contrarietà in un’audizione con i legislatori, preferendo l’introduzione di nuove forme di tassazione comune per risanare il debito accumulato post-pandemia.

In particolare, le proposte della Commissione nel 2021 di introdurre dazi sulle emissioni di carbonio e sugli utili delle multinazionali miravano a generare entrate ingenti. Tuttavia, tali proposte hanno incontrato resistenze da parte dei governi nazionali che temono una duplicazione delle imposte già vigenti a livello statale. La Spagna, facendo eco a tali preoccupazioni, ha suggerito che nuove tasse europee non dovrebbero ridurre le entrate esistenti dei membri, ma piuttosto ampliare il bilancio dell’UE.

In un contesto economico segnato dalle tensioni generate dalla pandemia e dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Madrid ha anche proposto di attingere ai fondi del Meccanismo europeo di stabilità, al fine di mitigare le ripercussioni economiche di tali eventi. La Spagna argomenta che minacce alla stabilità economica vadano oltre il semplice ambito finanziario, toccando anche l’economia reale.

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