Al Summit sull’Azione sull’Intelligenza Artificiale svoltosi a Parigi, i leader politici di diversi paesi hanno focalizzato la loro attenzione sulla competizione per primeggiare nel settore dell’IA, piuttosto che sulle preoccupazioni relative ai rischi esistenziali o a un eventuale utilizzo improprio da parte di gruppi terroristici. Emmanuel Macron, JD Vance, Narendra Modi e Ursula von der Leyen hanno evidenziato nei loro discorsi l’importanza degli investimenti e dell’innovazione, mentre le tematiche legate alla sicurezza, che avevano dominato incontri precedenti in Regno Unito e Corea del Sud, hanno ricevuto meno attenzione.

Nel comunicato finale dell’evento, il termine “sicurezza” è stato menzionato solo un numero limitato di volte. Curiosamente, Regno Unito e Stati Uniti hanno scelto di non apporre la loro firma su tale documento. Invece, i leader hanno enfatizzato la necessità di grandi investimenti accompagnati da regolamentazioni meno stringenti. Ad esempio, Vance ha sottolineato che la sua partecipazione mirava a esplorare le potenzialità offerte dall’IA piuttosto che affrontarne i rischi. Da parte sua, von der Leyen ha annunciato con entusiasmo un nuovo piano di investimento multimiliardario in euro, sostenendo che l’azione è ciò di cui si ha bisogno ora.

Negli ultimi tempi, c’è stato un evidente spostamento delle priorità dai temi della sicurezza e della governance dell’IA verso la creazione di partnership e il coinvolgimento delle imprese tecnologiche. Questo cambio di prospettiva era stato anticipato ancor prima dell’evento parigino, che è stato volutamente denominato “summit d’azione”, in netto contrasto con il Summit sulla Sicurezza dell’IA tenutosi nel Regno Unito l’anno precedente.

Le recenti dinamiche internazionali hanno svolto un ruolo importante in questo contesto; recenti turbolenze nel settore dell’IA hanno messo in evidenza il forte clima competitivo tra Stati Uniti, Cina e Unione Europea. In particolare, la determinazione degli Stati Uniti di dominare il campo dell’IA è stata illustrata da imponenti piani economici e semplificazione normativa. Parallelamente, l’UE si è impegnata a rilanciare la propria economia tramite l’applicazione di tecnologie innovative.

Oltre alle dichiarazioni di Vance, anche von der Leyen ha messo in luce la necessità di allentare la burocrazia nella regolamentazione dell’IA, cercando di armonizzare l’approccio europeo con una crescita economica più sostenuta. Tuttavia, nonostante alcune aperture, von der Leyen ha ribadito l’importanza delle norme di sicurezza approntate nel nuovo AI Act.

L’industria dell’IA ha accolto con favore l’approccio più aperto dei politici, vedendolo come un passo verso una crescita più dinamica del settore. Tuttavia, alcune voci hanno espresso riserve, sostenendo che trascurare troppo le questioni di sicurezza potrebbe comportare rischi significativi. Incertezza e preoccupazioni rimangono, specialmente tra coloro che vedono l’IA come una tecnologia con potenziali pericoli esistenziali.

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