Negli ultimi giorni, un funzionario della Commissione Europea ha comunicato che l’Unione Europea non prevede di inserire un tetto ai prezzi del gas nella sua imminente strategia volta a ridurre i costi energetici. Questa dichiarazione arriva in risposta a speculazioni secondo cui l’esecutivo dell’UE stava considerando l’attuazione di tale misura. Attualmente, una proposta per limitare il prezzo delle importazioni di gas non è inclusa nei programmi industriali verdi dell’UE che saranno presentati questo mese.

Le preoccupazioni si sono diffuse tra i commercianti di energia e le aziende dei combustibili fossili europee, che temono un eventuale ritorno di Bruxelles alla misura emergenziale del tetto ai prezzi del gas. Undici importanti gruppi industriali, inclusi Energy Traders Europe, Eurogas e l’International Association of Oil and Gas Producers, hanno espresso le loro “forti preoccupazioni” in una lettera inviata a Ursula von der Leyen, capo della Commissione Europea. Secondo loro, ripristinare questa misura potrebbe avere “conseguenze negative di vasta portata” sulla stabilità dei mercati energetici del continente e comprometterebbe la sicurezza dell’approvvigionamento, oltre a ridurre la credibilità dell’Europa come acquirente di gas.

L’iniziale consenso delle capitali dell’UE al tetto, pensato per limitare le importazioni di gas in un momento in cui i prezzi energetici avevano raggiunto picchi record a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, è stato di breve durata. Sebbene la misura sia scaduta all’inizio di questo mese senza mai essere stata attivata, i prezzi non hanno infatti mai superato la soglia necessaria per l’attivazione. Ora, il dibattito riemerge mentre Bruxelles si prepara a presentare il Clean Industrial Deal, una strategia estesa per sostenere le industrie ad alta emissione di carbonio.

Un piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili sarà incluso, con misure mirate a ridurre il costo dell’elettricità. Tuttavia, le aziende energetiche temono che il tetto ai prezzi del gas possa riemergere tra queste misure. Alcuni addetti ai lavori ben informati sostengono che il gabinetto del principale responsabile ambientale dell’UE, Teresa Ribera, fosse favorevole all’inclusione del tetto come parte del piano.

Con l’aumento dei prezzi del gas, alimentato da un’ondata di freddo e dalla perdita recente del gas russo transitante dall’Ucraina, le discussioni sul prezzo del gas stanno acquisendo maggiore importanza. I futures del gas dell’UE hanno toccato i €58 per megawatt/ora, il livello più alto negli ultimi due anni. Tuttavia, reintrodurre il tetto potrebbe riaccendere un acceso dibattito politico tra diverse nazioni del blocco, con divisioni tra i paesi di mercato libero come Paesi Bassi, Germania e Danimarca, e quelle più interventiste come Grecia, Spagna e Polonia.

Oltre alle complessità politiche, la questione legale rappresenta un ulteriore ostacolo. La precedente misura è stata adottata come una legge di emergenza temporanea a seguito dello shock dei prezzi del gas nel 2022. Introdurre nuovamente tale approccio nella situazione attuale risulterebbe legamente complesso, vista l’assenza di una crisi manifesta. Pertanto, qualsiasi tentativo di reintrodurre un tetto richiederebbe un’analisi approfondita e, probabilmente, l’inclusione in una normale legislazione, secondo fonti della Commissione.

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