Dopo la sua intensa performance al Festival di Sanremo 2025 con il brano “Incoscienti Giovani”, Achille Lauro continua a esplorare e far conoscere al pubblico il significato più profondo della sua canzone, offrendo voce a chi ha condiviso con lui la storia narrata nelle sue parole. Dopo aver reso pubblica una lettera scritta da «S», sua ex fidanzata, l’artista ha deciso di divulgare un’altra testimonianza, questa volta dalla persona che meglio lo conosce: sua madre.
Lauro ha anticipato la pubblicazione della lettera con un messaggio rivolto ai media: «Cari giornalisti, le canzoni a volte non sono semplici melodie, ma raccontano le nostre esperienze. Questa è la narrazione di “Incoscienti Giovani” vista attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta, stasera dalle parole di mia madre».
Nel testo integrale, la madre di Lauro offre un resoconto carico di amore, sacrificio e accoglienza: «Sin da piccolo, Lauro ha mostrato un’ossessione per la scrittura. Al mattino, quando mi alzavo, lo trovavo ancora intento a scrivere. Lo rimproveravo perché passava notti insonni. Aveva solamente 11 anni. Si vergognava, cercava di nascondere i suoi appunti. Non ha mai esplicitato il desiderio di diventare un cantante o un compositore, ma ho subito compreso che scrivere rappresentava per lui un mezzo per affrontare le avversità».
In un contesto familiare movimentato, la madre ha tentato di insegnargli l’importanza dell’amore, convinta che chi riesce a orientarsi seguendo questa guida, prima o poi, trova la propria via. Lauro è cresciuto tra ragazzi non suoi figli biologici, che tuttavia la madre ha accolto con amore. Provenienti da storie complesse, abituati a vivere in case famiglia dove lei prestava volontariato. Lauro ha condiviso la quotidianità anche con ragazze di strada, che lei e un prete cercavano di aiutare a spezzare il legame con quel tipo di vita. Spesso, queste giovani trovavano rifugio nella loro casa.
Gli amici di Lauro erano giovani in difficoltà, con poche strutture familiari e molta rabbia nascosta. Persone che lei ha trattato come figli, essendo a loro vicina e comprendendo le loro difficoltà. Erano giovani incoscienti, certo, ma possedevano un cuore grande.
Oggi, Lauro è un uomo adulto e, insieme, loro cercano di sostenere luoghi dove ci sono giovani bisognosi: dagli ospedali alle comunità e ovunque si renda necessaria una mano. Riconoscente di quanto hanno, sua madre vede come Lauro non dimentichi chi, simile a lui, ha bisogno di aiuto.
Nonostante le sfide superate, Lauro ha riconosciuto il significato di seguire un faro nell’oscurità e ha compreso la lezione più importante: il valore dell’amore e la consapevolezza che tutti abbiamo bisogno di sentirci amati. Senza questa esperienza, quei ragazzi, inclusa la sua stessa persona, avrebbero potuto smarrirsi nella disperata ricerca di quell’amore mai trovato. Mamma».
Anche dalle parole di «S», l’ex compagna di Lauro, emergeva la vulnerabilità e il disorientamento di giovani contraddistinti da contesti difficili e la ricerca di un amore che potesse salvarli. Queste testimonianze offrono uno sguardo autentico su “Incoscienti Giovani”, un riflesso fedele di vite segnate da cadute e rinascite.