Un clima di crescente tensione prende forma tra Parigi e Doha, complicando le relazioni economiche e finanziarie tra i due paesi. La questione ha trovato il suo epicentro intorno a Nasser al-Khelaïfi, presidente del celebre Paris Saint-Germain (PSG) e influente figura nei legami tra Qatar e Francia. L’indagine aperta dalla procura francese per sospetti di “complicità nell’acquisto di voti e minaccia alla libertà di voto” ha acuito i dissapori, come confermato dalle fonti giudiziarie.

Al-Khelaïfi è diventato il simbolo di quella che alcune figure vicine al governo qatariota percepiscono come una vera e propria “caccia alle streghe” in atto nel territorio francese. Resta però salda la sua rivendicazione d’innocenza, nonostante le numerose indagini incriminate che l’hanno coinvolto in passato senza mai sfociare in condanne definitive.

Un funzionario del Qatar, preferendo restare anonimo, ha riportato a POLITICO il sentimento di frustrazione e la possibilità che Doha possa ridimensionare futuri investimenti in Francia, una mossa che aumenterebbe la distanza tra i due paesi. Tuttavia, un rappresentante del ministro del Commercio francese, Laurent Saint-Martin, ha smentito tali speculazioni, sottolineando che nuovi progetti sono ancora all’orizzonte. Questo rassicurante messaggio fa eco all’impegno pronunciato dall’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, a destinare ulteriori 10 miliardi di euro nella nazione francese.

Il coinvolgimento di al-Khelaïfi riguarda inoltre la discussa governanza del gruppo Lagardère, di cui il fondo sovrano Qatar Investment Authority è azionista. Le autorità francesi sospettano che al-Khelaïfi possa aver giocato un ruolo chiave nella decisione del fondo qatariota durante un’importante votazione interna. Vale la pena ricordare che la Corte Suprema francese ha annullato una precedente accusa di “corruzione attiva” che pendeva su di lui riguardo un caso del 2019.

Parallelamente, nuove rivelazioni hanno portato alla luce un caso complesso in cui un lobista franco-algerino afferma di essere stato detenuto illegalmente in Qatar per sei mesi. L’uomo avrebbe subito pressioni per informazioni riservate su al-Khelaïfi, e queste accuse sono ora oggetto di indagine. In questo contesto, la residenza del dirigente del PSG ha subito una perquisizione la scorsa estate, ulteriore segnale delle complicazioni legali che lo assediano.

Nonostante i venti tesi, il Qatar non dovrebbe ritirare immediatamente il suo diretto interesse nel PSG, club di cui Qatar Sports Investments detiene la maggioranza assoluta dal 2012. La decisione recente di vendere una quota minoritaria del 12,5% ad Arctos Partners dimostra il desiderio di mantenere aperte nuove prospettive commerciali nel settore sportivo, anche in un periodo di incertezza.

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