Luca Ravenna, noto comico italiano, ha recentemente attirato l’attenzione durante il Festival di Sanremo 2025, improvvisandosi corista per Willie Peyote. L’evento ha evidenziato l’approccio audace di Ravenna nei confronti dei temi controversi che metterà in risalto nel suo prossimo spettacolo intitolato “Red Sox”, che debutterà in teatro nell’autunno.
Lo spettacolo si focalizzerà su tre grandi tabù della società italiana: blasfemia, raccomandazioni e uso di sostanze stupefacenti, argomenti che spesso suscitano reazioni contrastanti. Ravenna sostiene che, malgrado la percezione comune, si può ancora scherzare su ogni cosa: «Si afferma frequentemente che ci sono argomenti intoccabili, ma non condivido questa visione».
La bestemmia rappresenta uno dei temi centrali dello spettacolo, prendendo spunto da un episodio televisivo memorabile, l’eliminazione di Silvano dei Cugini di Campagna dall’Isola dei Famosi per aver bestemmiato in diretta: «Superare un momento comico come quello è quasi impossibile, rappresenta l’apice del genio comico, una storia troppo intrigante per non essere sviscerata».
Le raccomandazioni, seppure un tema scottante in Italia, verranno affrontate da Ravenna con ironia, raccontando una vicenda personale legata a una raccomandazione ricevuta per trovare casa a Roma. L’intento è quello di evidenziare come questi meccanismi siano radicati nella società odierna.
Il titolo “Red Sox” si riferisce alla celebre squadra di baseball di Boston, ma lo spettacolo non si limita solo a questo. Verranno esplorati anche l’influenza culturale degli Stati Uniti e la decadenza del loro impero, paragonato alla nostra attrazione per la stand-up comedy.
Ravenna ritiene che il teatro garantisca maggiore libertà espressiva rispetto ad altri media come la televisione, i social e la radio: «Ogni contesto possiede le sue peculiarità. Il teatro offre al pubblico un’esperienza diretta, consentendo di giocare con battute e portare l’umorismo all’estremo».
Nei social, preferisce veicolare il suo umorismo attraverso video su Instagram e TikTok piuttosto che su Twitter, dove il tono può risultare frainteso. Infine, Ravenna riconosce un aspetto malinconico nella professione del comico: «L’idea comune che i comici siano persone tristi e malinconiche ha un fondo di verità; il desiderio di suscitare ilarità spesso nasce dalla tristezza».