Dubai per la Cop28. Anche in quel caso affrontava «una bronchite acuta e infettiva». A causa della bronchite ha dovuto fermarsi nel suo operato a dicembre 2023 e, successivamente, a gennaio a causa di un’influenza. A fine febbraio 2024, si è recato al Policlinico Gemelli sull’isola Tiberina per una Tac di controllo ai polmoni.

Nel luglio del 2021, Papa Francesco era stato sottoposto a un intervento chirurgico per una stenosi diverticolare sintomatica del colon, che richiese una decina di giorni di ricovero. Questo tipo di intervento era stato previsto a causa dell’espansione verso l’esterno dell’intestino che, se infiammato, può provocare dolore addominale e febbre.

Diverse volte il pontefice ha sofferto di sciatalgia, un dolore intenso dovuto all’infiammazione del nervo sciatico, che ha limitato la sua abilità di camminare e inginocchiarsi, particolarmente tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

Nel 2019, Papa Francesco si era sottoposto a un intervento chirurgico per la cataratta presso la Clinica Pio XI a Roma. Aveva commentato della necessità dell’operazione durante una visita ai detenuti nel carcere di Regina Coeli, affermando che un sguardo rinnovato gli avrebbe giovato per vedere meglio la realtà.

Da diversi anni, il pontefice soffre di gonalgia, un problema al ginocchio che lo costringe a utilizzare il bastone e la sedia a rotelle. Questo problema deriva dalla postura e dal modo di camminare, che determina un sovraccarico sull’articolazione destra, portando a indebolimento e consumo del legamento. Rivolgendosi ai vescovi, aveva spiegato: «C’è un problema, questa gamba non va bene, non funziona, e il medico mi ha detto di non camminare. A me piace andare, ma questa volta devo obbedire al medico».

All’età di 21 anni, in Argentina, Jorge Mario Bergoglio aveva subito la rimozione del lobo superiore del polmone destro a causa di tre cisti, un evento che ricorda vividamente. Nonostante il dolore seguito all’anestesia, aveva dichiarato: «Non ho mai sentito alcuna limitazione nelle mie attività, ero convinto che sarei guarito».

Attualmente, le condizioni del Papa richiedono un’adeguata degenza ospedaliera. A partire da almeno dieci giorni prima del ricovero, era stato sottoposto a flebo di antibiotico e cortisone, trattamenti che non avevano alleviato la sua condizione. Nelle recenti apparizioni pubbliche, appariva visibilmente affaticato e con il viso gonfio, delegando ad altri la lettura dei suoi messaggi. Sabato, la terapia è stata modificata e si prevede un prolungamento della degenza ospedaliera. Nelle vie respiratorie, sono stati trovati batteri di specie diverse, indicando un’infezione polimicrobica delle vie respiratorie. Secondo Massimo Andreoni, professore emerito di malattie infettive, l’impiego del cortisone potrebbe aver facilitato l’insorgenza di sovrainfezioni, rendendo necessaria una revisione della terapia per affrontare i germi identificati.

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