La salute di Papa Francesco è stata messa alla prova nelle ultime settimane, causando preoccupazione tra i fedeli e nel Vaticano. All’inizio di febbraio, durante un’udienza generale, papa Francesco aveva esordito con delle scuse ai presenti, indicando un’ostinata bronchite che rendeva difficile il suo parlare. Le malattie respiratorie non sono una novità per il Pontefice, che in passato ha mostrato una certa reticenza a sottoporsi a procedure mediche invasive, come spiegato in una conversazione con il medico e giornalista Nelson Castro.
Il 5 febbraio, papa Francesco si era rivolto ai presenti spiegando le difficoltà nel parlare a causa di un forte raffreddore, che successivamente si è capito essere una bronchite più seria. La sua determinazione però non è mai venuta meno: continuava a portare a termine i suoi impegni, inclusa la celebrazione della messa all’aperto in Piazza San Pietro, nonostante la voce affaticata e l’apparenza stanca. L’incontro con gli altri e il dovere verso il suo ruolo sembrano avere sempre la meglio sulla sua salute personale.
Le prescrizioni mediche, includendo antibiotici e cortisone, sono state avviate per trattare l’infezione respiratoria, mentre insisteva nel tenere gli incontri a Casa Santa Marta, evitando il ricovero in ospedale per quanto possibile. Tuttavia, la situazione l’ha infine costretto a recarsi al Policlinico Gemelli per ulteriori controlli e cure, nonostante avesse inizialmente resistito a questa idea.
Non è stata una decisione facile: papa Francesco è noto per essere poco incline a fermarsi o a limitarsi a causa di problemi di salute. Le autorità sanitarie vaticane hanno spinto per il suo ricovero vista la sua condizione, quella di un uomo di età avanzata debilitato dalla bronchite. La grandezza dei suoi impegni e la sua voglia di esserci per la comunità sembrano guidarlo sempre, anche di fronte alle difficoltà fisiche.
La sua salute tuttavia sembra stabilizzarsi, con il Vaticano che aggiorna regolarmente sul fatto che il papa non ha febbre e il suo quadro clinico è stazionario. Si rivela però necessario un periodo di riposo assoluto, rimandando anche il consueto Angelus domenicale.
Il caso di papa Francesco ricorda quanto anche figure di rilievo mondiale, pur così dedite alla loro missione, debbano rispettare i limiti fisici e affidarsi alla saggezza medica per ritrovare la salute e il benessere. Le sue recenti difficoltà potrebbero fornire un invito alla riflessione su come anche i leader spirituali siano soggetti alle stesse vulnerabilità degli altri esseri umani.