A Parigi si è tenuta una riunione cruciale tra undici leader europei, convocata con urgenza dal presidente francese Emmanuel Macron. L’obiettivo principale dell’incontro era rispondere all’iniziativa americana di Monaco, che ha scosso e diviso l’Unione Europea su temi chiave come l’impegno militare e il rapporto con gli Stati Uniti in un contesto di crescente tensione con la Russia.

Ursula von der Leyen ha sottolineato l’importanza di una pace per l’Ucraina raggiunta con la forza, suggerendo un incremento delle spese per la difesa in Europa. Tuttavia, l’incontro non ha raggiunto l’unità sperata, mettendo invece in luce le divergenze tra i vari Stati membri. Due questioni principali sono state al centro del dibattito: l’invio di truppe europee in Ucraina a supporto di un eventuale cessate il fuoco e l’eventuale aumento delle spese militari oltre il 2% del PIL, che potrebbe essere escluso dalla contabilizzazione del deficit secondo una proposta avanzata dalla Germania di Olaf Scholz.

Un numero ristretto di Paesi, tra cui la Francia, alcune nazioni scandinave e baltiche e il Regno Unito, si è dichiarato disposto a inviare truppe. La proposta degli Stati Uniti prevede il supporto con intelligence e copertura aerea, incoraggiando però anche una partecipazione di nazioni non europee come la Cina e il Brasile. Al contrario, la Spagna, la Polonia e in particolare l’Italia e la Germania si sono mostrate riluttanti. La premier italiana Giorgia Meloni ha definito l’idea “inefficace”, mentre Scholz ha dichiarato prematuro discutere di invio di truppe, dato lo stato attuale del conflitto.

Parallelamente, è emersa una divisione anche sul rapporto futuro con gli Stati Uniti. Sebbene Macron abbia conversato a lungo con Donald Trump prima dell’incontro, l’intento del presidente francese era quello di promuovere una “autonomia strategica” europea. Tuttavia, questo desiderio non si è concretizzato in un consenso. Meloni, insieme ai leader tedesco e britannico, ha riaffermato la necessità del supporto americano per la sicurezza europea. La NATO, rappresentata dal segretario Mark Rutte, ha ribadito l’importanza della collaborazione transatlantica.

Nonostante la rilevanza dell’incontro e i suoi obiettivi, al termine della riunione, non è stata fatta alcuna dichiarazione finale da Macron, solitamente noto per la sua loquacità. L’Europa si trova quindi in un momento di riflessione, con la necessità di rivedere il proprio posizionamento strategico in un’epoca di grandi incertezze geopolitiche.

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