Le condizioni di salute di Papa Francesco continuano a destare preoccupazione, nonostante un lieve miglioramento sia stato riscontrato. Il Pontefice, ricoverato da undici giorni al Policlino Gemelli per una “polmonite bilaterale”, ha riposato bene nella notte e non ha subito ulteriori crisi respiratorie nella giornata di lunedì, stando all’ultimo bollettino medico diffuso dall’ospedale.
La situazione viene monitorata attentamente, specialmente per quanto riguarda il rischio di un’estensione dell’infezione agli organi vitali. Tuttavia, l’insufficienza renale che era emersa come una delle complicazioni più preoccupanti appare sotto controllo e non solleva allarmi particolari. L’ossigenoterapia prosegue, anche se i flussi di ossigeno sono stati leggermente ridotti, e alcuni esami di laboratorio mostrano miglioramenti.
Nonostante il quadro clinico resti complesso, Papa Francesco ha potuto ricevere la comunione e nel pomeriggio di lunedì ha ripreso l’attività lavorativa, segno di una discreta stabilità. Inoltre, il Pontefice ha contattato il parroco argentino di Gaza per manifestargli la sua vicinanza.
Numerosi i messaggi di sostegno e preghiera provenienti da ogni parte del mondo, compresi quelli dei Presidenti Donald Trump e Emmanuel Macron, che hanno espresso il loro augurio di pronta guarigione.
Nella serata di lunedì, in piazza San Pietro, i fedeli si sono riuniti in preghiera sotto la guida del cardinale Pietro Parolin. La preghiera continua a rappresentare un importante sostegno spirituale per il Papa e i fedeli, con le parole del cardinale Matteo Zuppi che ricordano quanto sia importante l’unione nella fede.
In attesa di ulteriori aggiornamenti medici, la prognosi rimane riservata e la comunità cristiana continua a unirsi in preghiera per Papa Francesco, affidandolo all’intercessione di Maria Salus Infirmorum. La situazione critica del Pontefice ricorda l’imprescindibile connessione tra fede e speranza, mentre la Chiesa e i devoti sono invitati a pregare per la sua pronta guarigione.