Le elezioni politiche in Germania hanno segnato una svolta significativa per il futuro supporto dell’Ucraina nel contesto europeo. Friedrich Merz, leader dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU), è destinato a guidare il prossimo governo tedesco, sostituendo l’attuale cancelliere Olaf Scholz, il quale è stato spesso criticato per la sua prudenza nell’intensificare gli aiuti verso Kiev. Merz ha espresso chiaramente l’intento di formare una coalizione bipartitica con i socialdemocratici di centro-sinistra (SPD), con negoziati già avviati e l’aspettativa che l’accordo venga formalizzato entro la Pasqua del prossimo anno.

In un momento in cui l’Ucraina si trova in una fase cruciale della sua guerra con la Russia, il cambiamento di leadership in Germania è stato accolto favorevolmente da Kiev. Con l’amministrazione americana e il presidente russo Vladimir Putin impegnati in delicati colloqui di pace, che potrebbe costare influenza ai leader europei, il rafforzamento del sostegno tedesco assume particolare rilevanza. Merz, infatti, ha riaffermato il suo impegno verso l’Ucraina scrivendo sui social che l’Europa si schiera fermamente dalla parte ucraina, sottolineando l’importanza di posizionare Kiev in una condizione di forza. Inoltre, ha ribadito che qualsiasi trattativa per porre fine alla guerra deve necessariamente includere i leader di Kiev.

Un ruolo di spicco potrebbe spettare al ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, noto per il suo forte sostegno all’Ucraina e considerato un possibile partner chiave di Merz. Pistorius ha affermato di aspettarsi di mantenere una posizione influente in eventuali negoziati di coalizione. Negli ultimi anni, ha spinto con successo per un incremento degli aiuti militari all’Ucraina, sostenendo anche la fornitura di missili da crociera Taurus a lungo raggio, un’opzione fortemente contestata da Scholz ma favoreggiata da Merz. Pistorius ha anche lavorato per aumentare la spesa per la difesa nazionale e ha proposto un piano di servizio nazionale volontario, supportato dai conservatori, oltre a coltivare solidi rapporti con i suoi omologhi in Francia e nel Regno Unito.

Olaf Scholz, che aveva adottato una posizione di cautela durante la campagna elettorale, non parteciperà né ai colloqui di coalizione né al nuovo governo. Durante una recente discussione televisiva con altri leader politici, ha confermato che non rappresenterà l’SPD nell’esecutivo guidato dalla CDU. Intanto, i leader ucraini hanno accolto con favore la prospettiva di un governo tedesco più incline a supportare attivamente l’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, in un messaggio di congratulazioni a Merz, ha evidenziato l’importanza del risultato elettorale per l’Europa. Anche Oleksii Makeiev, ambasciatore ucraino a Berlino, ha espresso soddisfazione per la possibile presenza al tavolo dei negoziati di quanti hanno sostenuto Kiev negli ultimi anni, alludendo indirettamente a Pistorius.

Tuttavia, nonostante la presenza di sostenitori dell’Ucraina nel nuovo governo, il panorama politico tedesco presenta ancora una considerevole componente filo-russa, rappresentata in particolare dal partito Alternativa per la Germania (AfD), che ha conquistato oltre il 20% dei consensi. L’affermazione elettorale dell’AfD potrebbe rappresentare una sfida per la nuova coalizione nel mantenere un equilibrio tra diverse correnti politiche all’interno del parlamento tedesco.

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