In una giornata piena di eventi diplomatici contrastanti, si è assistito a sviluppi significativi sulla scena internazionale tra Washington e Parigi. Durante una conferenza stampa congiunta a Washington, il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato il raggiungimento di “profonde svolte” e “progressi notevoli” nella collaborazione tra alcune nazioni europee e gli Stati Uniti.

Macron ha dichiarato che è stato concordato un principio per una “pace solida e durevole” in Ucraina, un accordo che dovrebbe culminare a breve termine. L’idea prevede lo schieramento di truppe europee di mantenimento della pace in territorio ucraino, a conflitto concluso, con il supporto “essenziale” degli Stati Uniti, sebbene senza l’invio di truppe americane sul campo.

Il presidente francese ha espresso la necessità di un “accordo veloce, ma robusto” e ha sottolineato come “gli americani forniranno la loro solidarietà”, anche se il presidente americano Donald Trump non ha chiarito le modalità di questo supporto. Accolto con grande cordialità alla Casa Bianca, Trump si è mostrato attento a facilitare che l’idea di una forza di garanzia europea in Ucraina possa essere accettata dalla Russia. Ha anche accennato alla possibile visita del presidente ucraino Zelensky a Washington nei giorni successivi, confermando l’obiettivo di un incontro con il presidente russo Putin, pur non vedendolo possibile nel prossimo futuro.

La giornata ha visto anche tensioni all’Onu, dove Stati Uniti e alleati europei hanno assunto posizioni divergenti. Una risoluzione ucraina favorevole all’integrità territoriale del Paese e contraria all’invasione russa ha ottenuto 93 voti, con 18 contrari e 65 astenuti. In un’alleanza non convenzionale, gli Stati Uniti si sono uniti al fronte del no, schierandosi con Russia e altri paesi.

Nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è stata approvata una breve risoluzione statunitense che chiede una rapida fine della guerra, evitando, però, di indicare direttamente la Russia come aggressore. Questo provocò la scelta di Francia e Gran Bretagna di astenersi, spianando la strada alla versione proposta dagli Stati Uniti.

Alla chiusura della giornata, il quadro tra le diplomazie sembra tutt’altro che consolidato, ma Macron e Trump, grazie anche alla loro “relazione speciale”, come definita dallo statunitense stesso, cercano di trovare un terreno comune per un percorso di pace che rimane ancora pieno di incognite.

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