KIEV – La dipendenza dell’Ucraina dagli aiuti militari americani è un dato di fatto ribadito sia dai vertici militari che dalle autorità politiche. Il presidente Zelensky ha più volte sottolineato, sin dall’inizio del conflitto, l’importanza cruciale del supporto di Washington, soprattutto per quanto riguarda le armi. Difficoltà significative potrebbero sorgere nel caso in cui Trump, attualmente più orientato a coordinarsi con Putin che con i tradizionali alleati, decidesse di bloccare questi invii.
Il Pentagono stima che gli aiuti forniti dall’amministrazione Biden garantiscano a Kiev una copertura di almeno sei mesi. Questo periodo sarà fondamentale per l’Ucraina per potenziare la propria industria bellica e intensificare la cooperazione con gli alleati europei.
La situazione critica non è una novità assoluta. Già tra novembre 2023 e aprile 2024, con l’ostruzione del partito Repubblicano sugli aiuti al Congresso americano, l’esercito ucraino si era trovato in difficoltà nel Donbass, facilitando la progressiva avanzata russa verso Dnipro. Tuttavia, al momento, la situazione appare decisamente più seria. Trump ha chiaramente indicato al presidente Zelensky che la difesa dell’Ucraina dovrebbe essere principalmente una responsabilità europea.
Al momento, l’Ucraina dispone di risorse per sostenere il conflitto fino a fine estate, nonostante l’Europa e il Canada abbiano promesso un incremento degli aiuti militari. Gli aiuti europei, canadesi e norvegesi hanno raggiunto i 25 miliardi di dollari nel 2024, con l’obiettivo di aumentare la cifra a 30 miliardi. Gli Stati Uniti, invece, hanno offerto supporto per un valore di 70 miliardi dall’inizio del conflitto. Anche l’industria bellica ucraina è in fase di espansione e si valuta che entro il 2025 sarà in grado di coprire il 55% del fabbisogno militare nazionale, mentre il resto sarà soddisfatto da Europa e Stati Uniti.
Nonostante gli sforzi, tali risorse potrebbero non essere sufficienti a contrastare l’economia di guerra russa, che dal 2023 si è intensificata notevolmente. Nell’analisi degli ufficiali della Terza Brigata, nota per le operazioni tra Pokrovsk e Kharkiv, emerge l’importanza dei missili Javelin, Himars e Atacms, prodotti negli Stati Uniti, che hanno giocato un ruolo chiave in diversi momenti del conflitto, come la difesa di Kiev e il successo delle offensive del 2022 e 2024.
Inoltre, l’apporto dell’intelligence americana, con l’uso dei satelliti e delle sofisticate reti d’informazione, si è dimostrato fondamentale. Gli ufficiali ucraini sottolineano che senza i sistemi antiaerei avanzati americani, in particolare i missili Patriot, i cieli ucraini rimarrebbero vulnerabili agli attacchi russi.